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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
Road House, di Doug Liman
Il regista firma il suo primo western ed è lucidissimo a ragionare sulla natura residuale del genere. Peccato che gli manchi un po' di sana radicalità. Prime Video.
Archivio tag: Amazon Prime Video
Antonia, di Chiara Martegiani
Il ritmo frenetico delle prime puntate inizia a scemare verso la fine della serie che intanto, però, è già finita. Non lascia respiro necessario per l'elaborazione allo spettatore. Su PrimeVideo
American Fiction, di Cord Jefferson
Una commedia sugli stereotipi culturali e sociali applicati agli afroamericani con un grande Jeffrey Wright. In qualche modo, da custodire. Cinque nomination agli Oscar. Prime Video.
Saltburn, di Emerald Fennell
Sogno di una notte di mezza estate, dramma adolescenziale e racconto di una perversa e spietata lotta di classe. Un film notevole, potente con uno strepitoso Barry Keoghan. Da oggi su Prime Video.
Il migliore dei mondi, di Marcello Macchia, Danilo Carlani e Alessio Dogana
Capatonda sveste le maschere eccentriche del passato, e ragiona con grande ironia sui rapporti di dipendenza tra l'uomo e la tecnologia. Sul finale però scade fin troppo nell'eccesso. Su Prime Video
Addio al nubilato 2 – L’isola che non c’è, di Francesco Apolloni
Ripercorre la strada del primo capitolo e le stesse gag si ripercuotono in un intreccio sconnesso, goffo, con una struttura da fiction pomeridiana. Su Prime Video.
Everybody Loves Diamonds, di Gianluca Maria Tavarelli
La serie gioca continuamente con i codici dell'heist movie, e trova il suo passo ogni volta che cede ai toni della commedia assurda. Fatica però a capitalizzare le sue idee più eccentriche. Su Prime
Cassandro, di Roger Ross Williams
Mescola biopic e film sportivo, trovando verità e catarsi sul volto del protagonista Gael Garcìa Bernal e indovinando la fragilità di diversi momenti intimi. Prime Video
Takeshi’s Castle. Il (grande) ritorno di un programma folle
L'iconico programma ideato da Kitano ritorna dopo 34 anni con una nuova stagione. Manca l'ironia della Gialappa's, eppure non perde nulla di ciò che lo rende così orgogliosamente ridicolo. Prime Vid
The Covenant, di Guy Ritchie
Il cineasta tenta la strada di un cinema più misurato e in parte ci riesce. Poi però cede alle ambizioni e non si rende conto di quanto gli elementi migliori del film siano i più semplici. Prime Vi
Shin Masked Rider, di Hideaki Anno
Opera ambiziosa ed ermetica, che si erge a baluardo ultimo dell'immaginario pop nipponico. L'adulazione verso la materia non le permette però di modernizzare il mito di Kamen Rider. Su Prime Video
Il Re delle Indie, di Gaetano Maria Mastrocinque
La Giostra del Saracino di Arezzo mostrata come un documentario sulla boxe. C'è qualche split-screen di troppo ma resta un lavoro avvincente che cattura la tensione che c'è dietro. Prime Video.
Da grandi, di Fausto Brizzi
Si dimostra nei fatti un grande riciclo dei modelli di riferimento, in primis il proprio antenato dell'87 dal cui repertorio attinge in continuazione, perdendo la precedente genuinità. Su Prime Video
Sciame, di Donald Glover
Nella sua nuova serie il profeta Childish Gambino sviscera con pulsione e isteria la tossicità delle tribù digitali, raccontando le nuove forme della diffusione mediatica perturbante. Su Prime Video
Positivə – 40 anni di HIV in Italia, di Alessandro Redaelli
Il lavoro finora più canonico di Redaelli racconta 40 anni di AIDS in Italia muovendosi tra interviste e osservazione della quotidianità, indagandone la virulenza anche immaginaria. Su PrimeVideo
Lupin III vs. Occhi di gatto, di Kobun Shizuno e Hiroyuki Seshita
Il film capitalizza il fascino immortale dei suoi protagonisti-icone, capaci ancora di condurci in un inebriante tunnel di ricordi. Qualche lacuna estetica ne frena però le aspirazioni. Su Prime Vide
Anatomia di un rapimento, di Akira Kurosawa
Uscito nel 1963, il film riesce a svelare magistralmente tutti i layer dell’immagine cinematografica, tramite la costruzione maniacale degli elementi nello spazio. Su Prime Video
Un matrimonio esplosivo, di Jason Moore
Jennifer Lopez è l’unico motivo valido per vedere questa commedia pasticciata di Jason Moore su una sceneggiatura scritta con la mano sinistra da Mark Hammer. Darcy (Jennifer Lopez) e Tom (Josh Duh
