"The Beginning": dal libro al cinema

Grazie all'uscita del libro di Danilo Arona e Daniela Catelli (L'esorcista. Il cinema, il mito) sappiamo qualcosa di più sull'attesissimo prequel de L'Esorcista diretto da Paul Schrader che, a montaggio quasi ultimato, è stato allontanato dal progetto, perché i produttori non erano soddisfatti di un film poco effettistico, ma carnale e psicologico

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Sino a ieri avevamo notizie piuttosto vaghe di quanto era successo sul set di The beginning, l'attesissimo prequel di L'Esorcista. Ora, grazie all'uscita nelle librerie italiane di un prezioso libro scritto da Danilo Arona e Daniela Catelli (L'esorcista. Il cinema, il mito, Edizioni Falsopiano, 224 pp., 10 Euro), che racconta la genesi ed approfondisce molteplici aspetti dei quattro film che rappresentano il corpus cinematografico dell'Esorcista, sappiamo finalmente che The Beginning radica notevolmente le implicazioni sociali ed antropologiche del tema che aveva dato origine alla grande trasfigurazione metaforica della lotta tra il bene e il male voluta da Blatty e Friedkin all'inizio degli anni Settanta. Giustamente Arona e Catelli parlano della necessità, nel periodo buio in cui Paolo VI sanciva ufficialmente la necessità di combattere Satana, di aprire gli occhi anche attraverso il cinema non sulla realtà fisica di tali manifestazioni, ma sul clima politico repressivo che parlava del male in realtà provocandolo. Tacciato ingiustamente di essere un film reazionario, L'Esorcista, viceversa, proponeva senza pudori un'immersione nell'orrore psicologico, senza il rispetto della censura, e così facendo si metteva, apparentemente, sullo stesso piano prosaico di chi governava il mondo, mentre in realtà giocava in maniera sovraesposta con la grande metafora del male. Il prequel The Beginning, prodotto dalla Warner Bros con una partecipazione italiana (e la fotografia di Vittorio Storaro), è nato, sembrerebbe, sotto una cattiva stella. Ma in realtà sembra oggi di poter rivivere l'atmosfera che aleggiava attorno alla realizzazione di film come L'Esorcista o Il Padrino, dove non si contavano le leggende circa le presunte "maledizioni".

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Dopo la morte di John Frankenheimer, che avrebbe dovuto incaricarsi dell'intero progetto, e il ritiro di Liam Neeson, si è pensato di proporre questo progetto a Paul Schrader, che ha portato al film una nota più dolente e certamente meno incline alla spettacolarizzazione. Gli interpreti sono Stellan Skarsgard (padre Merrin), Gabriel Mann (padre William Francis), e Clara Bellar nella parte dell'assistente Rachel. Grazie al libro di Arona e Catelli abbiamo potuto avere spunti della sceneggiatura di Wisher e Carr. La vicenda prende le mosse in Olanda, nel 1944. Il giovane prete Merrin si confronta con gli orrori dell'occupazione nazista. Dilaniato dal dolore, per essere diventato complice suo malgrado dei carnefici, il giovane prete perde la fede. Tre anni dopo, a Turkana, in Kenya, Merrin partecipa ad uno scavo in cui viene rinvenuta una chiesa cristiana, dove si trovano tracce di un culto demoniaco. Subito dopo il ritrovamento, il terrore si impadronisce del villaggio, con l'apparizione di eventi soprannaturali, animali "posseduti", e lo scatenamento della violenza da parte della folla. Merrin prende sotto la sua protezione Cheche, un ragazzo storpio ritenuto posseduto dal diavolo, e con l'aiuto dell'assistente Rachel, una dottoressa sopravvissuta ai lager nazisti, e del giovane sacerdote William Francis, combatterà il demone potente e malvagio contenuto nel corpo del ragazzo. Merrin è, come Karras del film di Friedkin, un giovane pieno di dubbi e dalla fede vacillante, che ha conosciuto l'orrore della guerra, ed ora ritrova la fede perché se esiste il demonio esiste anche il male. Schrader, pur rispettando l'iconografia e la mitologia del genere, ha cercato di rendere maggiormente metaforica la battaglia tra il bene e il male, facendone anzi una immersione negli inferi metafisicamente noir, laddove il peccato non è che parte della contraddizione carnale; Merrin vive infatti con la dottoressa Rachel la possibilità di un amore carnale in rotta di collisione con l'abito talare, sperimentando il dissidio e l'aspirazione etica di superare le barriere della fisicità per giungere alla trascendenza.


Girato in Marocco e a Cinecittà con un budget di 50 milioni di dollari, The Beginning, che rispolvera le tracce del demone Pazuzu concludendosi proprio un attimo prima che inizi la vicenda del primo Esorcista, ha dovuto subire un'ultima sconfitta. A settembre del 2003, infatti, a montaggio quasi ultimato, Schrader è stato ufficialmente allontanato da questo progetto, perché i produttori non erano soddisfatti di un film così poco effettistico, ma carnale e psicologico. Sarà interessante, al momento dell'uscita nelle sale, vedere cosa è rimasto del lavoro di un regista significativo come Paul Schrader, capace, come nel troppo sottovalutato Il bacio della pantera, di essere un personalissimo e inquietante regista horror.

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