The LEGO Movie 2: Una nuova avventura, di Mike Mitchell

È quasi tutto meraviglioso nel sequel di The Lego Movie, che preserva il divertimento e l’ottima fattura dell’animazione, rimarcando l’esperienza ludica dell’operazione

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La potenzialità dei film Lego – siamo giunti al quarto considerando anche i due spin-off – è tutta nella possibilità di creare mondi infiniti e con essi storie che possono toccare e attraversare i generi, dalla parentesi western del primo capitolo al focus sull’uomo pipistrello fino alla parabola fantascientifica di quest’ultima avventura. Più universi paralleli, potremmo dire, alcuni all’interno del gioco (il sistema sorellare), altri al di fuori – la realtà con gli esseri umani che manovrano e decidono (?) il destino dei pupazzetti gialli. Una saga che ha annullato il confine tra reale e virtuale, dove l’immaginazione permette di passare dall’uno all’altro rimarcando quella che è essenzialmente un’esperienza ludica che diventa intrattenimento diretto per lo spettatore. In un flusso debordante che è insieme esterno al tempo e avvinghiato tenacemente al presente (e qui anche al futuro), Phil Lord e Christopher Miller, che tornano come sceneggiatori (e produttori), arrangiano una storia sostanzialmente in linea con la prima e fedele ai meccanismi che ne hanno garantito il successo: largo quindi a una missione che metterà di nuovo in discussione Emmet, il protagonista, e il suo rapporto con Lucy; a una serie di gag per i più piccoli e di ammiccamenti cinematografici e non per i “bambini più cresciuti”; e a un finale semiserio che snocciola l’immancabile lezioncina educativa.

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Lo svelamento in The Lego Movie di un’entità in carne e ossa che destava sorpresa, aprendo a riflessioni interessanti, viene questa volta meno, soppiantato in

parte da un ulteriore sdoppiamento (il personaggio di Rex Rischianto) che tuttavia non porta allo stesso effetto: sembra quasi che in fase di scrittura si sia scelto di puntare all’eccesso – il continuo colpo di scena che tiene su il ritmo – giustificando piccole incongruenze con la natura stessa, paradossale, dell’operazione. Il divertimento viene comunque preservato e l’animazione si conferma di ottima fattura: personaggi e ambientazioni, pur essendo creati digitalmente, possiedono forse in virtù della materia di cui sono fatti un’autenticità e una credibilità che superano di gran lunga gli attori e la loro recitazione un po’ macchiettistica. Si avverte dunque uno stacco, soprattutto nel momento del confronto tra i due fratellini (i giovani Jadon Sand e Brooklynn Prince), necessario a chiudere le fila del discorso ma che interrompe quel plausible impossible del racconto, cioè l’assurda e meravigliosa convinzione di credere che Emmet e Lucy possano alzarsi da soli sulle loro gambe e ricostruire, ancora una volta, ciò che è andato distrutto.

 

 

Titolo originale: The LEGO Movie 2: The Second Part
Regia: Mike Mitchell
Interpreti (voci originali e italiane): Chris Pratt – Massimo Triggiani (Emmet/Rex Rischianto), Elizabeth Banks – Barbara De Bortoli (Lucy), Will Arnett – Claudio Santamaria (Batman)
Origine: USA, 2019
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Durata: 106’

La valutazione del film di Sentieri selvaggi
3.2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3 (2 voti)
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