"The Lost Dinosaurs", di Sid Bennet


Lo script non è certo l'asso nella manica di questa pellicola di soli 82 minuti. Tutto ruota intorno all'apparizione dei dinosauri ma la volontà di sorprendere lo sguardo dello spettatore, se mai oggi fosse ancora possibile questa operazione, con un punto di vista continuamente ribaltato sulla scena da ciò che è registrato dalle telecamere, è debordante. Quasi fastidioso se intorno c'è il vuoto

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Alla ricerca del Loch Ness africano. E' questo l'obiettivo della spedizione esplorativa, con troupe televisiva al seguito, protagonista di The Lost Dinosaurs. Un viaggio al centro del (vecchio) mondo digitalizzato senza ritorno. E con l'ambizione di piacere ad un pubblico troppo eterogeno. Un errore? In parte.  L'obiettivo della produzione inglese, con all'attivo la serie Walking with Dinosaurs per la Bbc che uscirà a dicembre da noi, è far tornare in vita i dinosauri per sedurre un pubblico giovanissimo e la tecnica del 'found footage', ovvero usare per narrazione solo il punto di vista di spezzoni di girato preesistente, per attrarre gli appassionati del genere fanta-horror. In tempi di vacche magre non è poi un' operazione così disonesta. Ma ci sono diversi 'però'. Riportare in vita i dinosauri è un sortilegio ciclico del cinema; in attesa del nuovo Jurassic Park 4 e con l'esperimento di Spielberg di Terra Nova (una serie tv del 2011 in cui la terra è tornata ad essere un mondo preistorico), l'appeal del sottogenere per un pubblico estremamente giovane ha visto uscire recentemente; Dino e la macchina del tempo e L'era glaciale 3, l'alba dei dinosauri.

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Dai primi minuti viene subito in mente la serie tv 'The River' andata in onda ad aprile 2012 in Italia, prodotta dall'emittente americana Abc e creata da Oren Peli. L'autore del successo mondiale Paranormal Activity. In 'The River' l'azione era in Amazzonia e si cercava un regista di documentari risucchiato dai fantasmi della giungla. In The Lost Dinosaurs un team di cacciatori di dinosauri si mette in viaggio per scoprire l'esistenza di Mokele Mbembe, un mostro leggendario discendente dai dinosauri. Non faranno mai ritorno e la loro storia è tutta da (ri)montare, raccolta in centinai di ore di girato ritrovate in uno zaino nel fiume. E' tra questi frame che si nasconde anche la 'porta' d'accesso per il Paradiso perduto dei mostri preistorici. La scelta del 'found footage' come matrice metacinematografica è un imprinting davvero eccessivo per un film dalla sceneggiatura traballante. Lo script non è certo l'asso nella manica di questa pellicola di soli 82 minuti. Tutto ruota intorno all'apparizione dei dinosauri, e per uno sguardo curioso e appassionato gli effetti speciali sono anche sopra la media di una produzione europea, ma la volontà di sorprendere lo sguardo dello spettatore, se mai fosse ancora possibile questa operazione, con un punto di vista continuamente ribaltato sulla scena da ciò che è registrato dalle telecamere è debordante. Quasi fastidioso se intorno c'è il vuoto.

 

 

 

Titolo originale: The Dinosaur Project

Regia: Sid Bennett

interpreti: Natasha Loring, Matt Kane, Richard Dillane, Peter Brooke, Stephen Jennings

Durata: 83'
Origine: Gran Bretagna 2012

Ditribuzione: Eagle Pictures

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