The Square – Inside the Revolution, di Jehane Noujaim

the square inside the revolution

Ha vinto una valanga di premi (Sundance, Toronto Film Festival, Amnesty International Film Prize) ed in corsa per I prossimi Oscar. The Square-Inside the Revolution non è solo la testimonianza documentaristica di tre anni di storia recente dell'Egitto, della sua primavera araba e della caduta del regime di Mubarak. E' qualcosa di più, un grido a non arrendersi mai quando in gioco c'è la  libertà.

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"Non vogliamo una guida, ma una nuova coscienza politica"

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Ha vinto una valanga di premi (Sundance, Toronto Film Festival, Amnesty International Film Prize) ed

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in corsa per gli Oscar 2014. The Square-Inside the Revolution non è solo la testimonianza documentaristica di tre anni di storia recente dell'Egitto, della sua primavera araba e della caduta del regime di Mubarak. E' qualcosa di più. Un grido a non arrendersi mai quando in gioco c'è la libertà. La regista egiziana Jehane Noujaim (già apprezzata per Control Room e Start Up) ha tra le mani una materia incandescente, la rivoluzione egiziana e il suo ombelico: piazza Tahir. Fin dall'alba, gennaio 2011, della primavera araba  che avrebbe di lì a poco cancellato le dittature della Tunisia, Egitto e Libia. La forza di The Square sono i volti, le parole e i sentimenti che animano Piazza Tahir, il simbolo della rivoluzione egiziana e la regista decide di seguirne per tre anni, in varie periodi della lunga battaglia politica, tre storie: il giovane fotografo Ahmed Hassan, l'attore angloegiziano Khalid Abdalla (Il cacciatori di aquiloni, Green Zone) e Magdy Ashour, un duro militante della Fratellanza Musulmana.

 

Tre punti di vista diversi su ciò che stava accadendo nel Paese e nella piazza. Luogo fisico e liquido allo stesso tempo perché al centro della battaglia mediatica a colpi di video traballanti e reportage improvvisati sul web per far vedere a tutti le violenze ai danni di chi occupava la piazza della rivoluzione. Grazie all'ottimo lavoro della regista siamo dentro la pancia e la testa della rivoluzione, 'embedded', se mai lo si può essere davanti uno schermo o su internet.  Ma qui la forma o il formato delle immagini perdono il senso della dimensione è solo il flusso (liquido e quindi digitale) della storia a comandare lo sguardo. Un pezzo importante del racconto delle fiamme dell'Egitto anche questo, che Noujaim intuisce essere una delle chiavi per questa epocale svolta del Paese che non può essere ingabbiata dal racconto, tanto meno se documentaristico. Così è la piazza a ruotare intorno a Ahmed, Magdy  e Khalid. O forse l'Egitto stesso e il mondo che ne osservava la forza e la voglia di cambiamento dopo trent'anni di immobilità.

 

I protagonisti di The Square lottano per la libertà e una nuova Costituzione e lo fanno rimboccandosi le maniche, occupando piazza Tahir, scuotendo le coscienze dei concittadini, postando video su youtube e rilasciando intervste ai canali 'all news' occidentali come fa Khalid. Senza fermarsi mani fino alla caduto di Mubarak. Ma la rivoluzione non è compiuta. Perché dopo il regime è l'esercito a dettare le regole e le violenze aumentano. E con queste anche le divisioni nel movimento. Entrano in campo i Fratelli Musulmani, Magdy si separa dai suoi compagni di lotta. La rivoluzione laica e progressista sembra tentennare. Ci saranno le elezioni e ancora violenze, morti e tanto sangue. La vittoria di Morsi, il leader dei Fratelli Musulmani. E poi la sua deposizione. Ahmed, Magdy e Khalid non si arrendono, vogliono un futuro diverso per il loro Paese: non una guida ma una coscienza politica. Piazza Tahir è di nuovo piena.

 

Titolo originale: Al midan

Regia: Jehane Noujaim

Durata: 90'

Orgine: Egitto- Usa 2013

Distribuzione: I Wonder Picture

 

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