Tutta colpa del vulcano, di Alexandre Coffre
Guardando alle grandi commedie on the road, Tutta colpa del vulcano non si allontana troppo dal canovaccio standard del genere, costringendo i due malcapitati eroi in una sequenza infinita di guai. Purtroppo la totale mancanza di alchimia tra i due interpreti genera un cortocircuito che, pur strappando più di una risata, non coinvolge mai il pubblico.
Alain (Dany Boon) è un pedante istruttore di guida mentre Valerie (Valerie Bonneton) è una bisbetica proprietaria di una clinica veterinaria. I due potrebbero sembrare una normale coppia francese, pronta a partire per il matrimonio in Grecia della loro amata figlia Cecile. Purtroppo, oltre all’adorazione per la loro bambina, a unirli in un fortissimo legame c’è soprattutto un odio viscerale, un astio indistruttibile cementato dagli anni da un lungo, soddisfacente e violento divorzio di cui si sentono ancora i postumi. Per colpa dell’intervento di un vulcano islandese dal nome impronunciabile (quel terribile Eyjafjallajökull che “terrorizzò” i cieli d’Europa qualche anno fa) gli ex-sposi sono costretti a scendere a terra e improvvisare un viaggio insieme verso la Grecia, scontrandosi con i mille, scontanti, imprevisti.
Guardando alle grandi commedie on the road (il pensiero non può non corre a Accadde una notte di Frank Capria, o alle buddy comedy come Un Biglietto in due o Parto col folle) Tutta colpa del vulcano non si allontana troppo dal canovaccio standard del genere, costringendo i due malcapitati eroi in una sequenza infinita di guai, situazioni surreali e gag slapstick. E’ indubbiamente interessante vedere l’interazione di due caratteri forti, sempre pronti a evitare un’intelligente collaborazione per cercare di “distruggersi” a vicenda (stimolo per le scene comiche più efficaci e politicamente scorrette). Intelligente è anche l’idea del regista Alexandre Coffre di scegliere come protagonisti due attori del calibro di Dany Boon e Valerie Bonneton. Se il primo, dopo i successi di Giù al nord e Niente da dichiarare, si è guadagnato sul campo i gradi di generale della commedia francese commerciale e dimostra sempre in scena di avere tempi comici eccellenti, la Bonneton, attrice dalla carriera più poliedrica, con bel ruolo odioso sopra le righe, invece riesce sempre a tenere testa al suo ingombrante compagno di scena. Sulla carta, dunque, la decisione di mettere insieme due caratteri cosi opposti (per interpreti e per ruoli) sembrava la base sui cui costruire il successo del film. Purtroppo la totale mancanza di alchimia tra i due attori genera più di un cortocircuito. Infatti, nonostante la sceneggiatura tra i bassi di soluzioni banali e gli alti d’intuizioni geniali (la folle chiesa-camper) proceda serrata senza mai rallentare di ritmo, l’amalgama poco riuscita tra i due protagonisti crea un fastidioso (e controproducente) meccanismo di una complicità/rivalità che, pur strappando più di una risata, non riesce mai a coinvolgere il pubblico. Forse solo nella scena finale del matrimonio qualcosa sembra cambiare ma ormai, è davvero troppo tardi per cambiare giudizio.
Titolo originale: Eyjafjallajökull
Interpreti: Valérie Bonneton, Dany Boon, Denis Menochet, Albert Delpy, Constance Dollé, Arnaud Henriet, Yann Sorton, Jochen Hägele
Origine: Francia, 2013
Distribuzione: BIM
Durata: 92’