VENEZIA 66 – "So che c'è un uomo", di Gianclaudio Cappai (Corto Cortissimo)

so che c'è un uomo
Uno dei film italiani più belli visti a Venezia, quest'anno, è un abissale mediometraggio di 30', dove non esistono filtri tra corpi immagine e spazio all'interno di un sanguigno dramma famigliare incastonato in una primordialità selvaggia e senza speranza 

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so che c'è un uomo di gianclaudio cappaiAll'interno della sezione Corto Cortissimo, curata da Stefano Martina e Giuliana La Volpe, abbiamo visto tra i tanti lavori presentati quello che è, forse, il miglior film italiano proiettato a Venezia quest'anno. So che c'è un uomo, scritto e diretto da Gianclaudio Cappai, già autore di un apprezzato cortometraggio presentato al Torino Film Fest del 2006 dal titolo Purchè lo senta sepolto, è un mediometraggio di 30' dove il giovane regista italiano dimostra una maturità espressiva e di racconto sorprendenti. In una località di campagna assolata e i cui unici segnali della società civile sono baracche, camper abbandonati e carcasse d'auto, assistiamo alla graduale disgregazione di una famiglia dai legami affettivi sempre più violenti e isterici, perfettamente introdotta sin dall'inizio dal cruento duello dei galli con cui Cappai ci introduce convulsamente nella sua densa visione fatta di suoni, carne, odori. In questo sanguigno dramma famigliare non esistono filtri tra corpo immagine e spazio, assistiamo a una inevitabile frattura tra i personaggi (i genitori, un figlio con disturbi mentali, la sorella che vorrebbe aiutarlo ma non ci riesce e una ragazza con la quale lei stessa sembra legata da un'attrazione morbosa). E' un microcosmo che sembra incastonato in una primordialità selvaggia e senza speranza, dove il linguaggio cinematografico del regista, senza mai cedere all’esibizionismo stilistico fine a se stesso, si mette al servizio di una narrazione che procede per suggestioni subliminali e angosciose. So che c'è un uomo è il duro racconto di un'umanità dilaniata dal dolore che evita con coraggio le scorciatoie sicure e concilianti di tanto cinema borghese nostrano. L'augurio è che Cappai e i suoi collaboratori proseguano su questa (difficile) strada.

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    8 commenti

    • Bellissimo…

    • chi crede in Cappai farà del Cinema in Italia, l'importante e farlo lavorare e non mettergli i bastoni fra e ruote.

    • Ho visto il film. <br />Sono d'accordo, e' il miglior film italiano in concorso, non solo della sezione Corti ma dell'intero Festival. <br /><br />Visto che a Venezia non ci sono piu' i vari Visconti, Antonioni ecc., credo che la critica dovrebbe prestare maggiore attenzione e aiutare i bravi registi emergenti come Cappai, invece di scrivere articoloni per aiutare films italiani mediocri che vivono solo di passagi televisivi nelle reti del Grande Fratello.

    • Ero in sala Perla l'8 Settembre, e ho trovato questo lavoro bellissimo. raro in italia al giorno d'oggi trovare questa onesta' e potenza espressiva. <br />A differenza degli altri cortometraggi spiccava per una notevolissima originalita' di messa in scena e per le forti emozioni che ti trasmette dall'inizio alla fine.<br />Da paura tutto il cast.

    • ciao gianclaudio tanti complimenti per il tuo recente successo andrò A VEDERLO APPENA SARà DISPONIBILE……..auguri per un futuro sempre più riccdi successi

    • intrigante..spero di riuscire a vederlo. dello stesso autore vidi invece alcuni anni fa il precedente cortometraggio e mi colpii tantissimo.

    • Bellissimo film. Di una potenza che lascia senza fiato. Onesto e diretto, senza compromessi o sotterfugi.

    • Decadente,accalcato, fastidioso, ambiguo.Da vedere anche solo per amore di Cormac Mccarthy e Claire Denis…