La 68ª Mostra del cinema apre le danze e, insieme alle sezioni principali, prende il via anche la retrospettiva dedicata al cinema indipendente italiano degli anni '60, idealmente collocata  nella sezione più sperimentale del festival, Orizzonti. Ad aprire la selezione è un segmento all'insegna del genio, del volto e della voce di Carmelo Bene. Quattro film: Hermitage (1967), primo cortometraggio diretto da Bene, una prova, secondo l'attore regista, per il successivo Nostra Signora dei Turchi; Il canto d'amore di Alfred Prufrock (1967), saggio di diploma al Centro Sperimentale di Nico D'Alessandria, in cui alle immagini e alla partitura di Luciano Berio si sovrappone la voce di Carmelo Bene che reinterpreta l'omonima poesia di Eliot; Bis (1966), di Paolo Brunatto, che segue le prove di Bene del promo atto dello spettacolo Il rosa e il nero, tratto da un racconto della fine del '700 di Lewis. A concludere il segmento, un altro film di Brunatto, Vieni dolce morte (dell'ego) (1967-1968), un viaggio al fianco di hippies e beatniks, che si snoda tra Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India e Nepal.

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