#Venezia72 – Xavier Giannoli descrive la sua “Marguerite”

Il regista francese Xavier Giannoli in Concorso a Venezia 72 con “Marguerite”. Film suscitato dall’ascolto ad oltranza, perpetrato per anni, di un disco inciso dalla cantante Florence Foster Jenkis

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”Ho anche trovato una registrazione dove cantava davvero male. È estremamente divertente. Sulla copertina del disco, c’è una foto di lei che indossa ali d’angelo e una tirata di diamanti. Sorride alla telecamera e sembra così ingenua, ma nello stesso tempo molto fiduciosa. Continuavo a pensare alla sua espressione in questa foto”.

Il regista Xavier Giannoli descrive così la nascita del suo Marguerite che sarà in Concorso a Venezia 72. Suscitato dall’ascolto ad oltranza, perpetrato per anni, di un disco inciso dalla cantante Florence Foster Jenkis. Funzionale all’approfondimento di un ritratto di donna americana, vissuta negli anni quaranta e da lui per la prima volta colto dieci anni fa in radio mentre andava ”La regina della notte” (Mozart) con voce dalla Jenkis. Un’aria stonata che Giannoli ha recepito attraverso un mix di divertimento e ammirazione per una vocalità ”vecchia e misteriosa” che pareva provenire ”da altrove”. Una strana interpretazione cui ha ripensato a lungo perchè ”sembrava che la sua voce esitante avesse qualcosa da dirmi: rivelarmi un segreto”. Alla base del tentativo di Giannoli c’è l’esplorazione di un mistero più che vocale, umano:

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”era abituata a cantare per le stesse persone negli stessi circoli sociali e nessuno aveva mai osato dirle che era così stonata, o erano ipocriti, o erano interessati ai suoi soldi, o erano semplicemente dei codardi. É una storia indubbiamente divertente, ma presenta anche un lato crudele della natura umana…”.

 

 

Il cinema di Giannoli si nutre della componente del reale inserendosi in quel ”gran numero di film che prendono spunto da fatti reali” (in Concorso) come sostiene il direttore della Mostra, Alberto Barbera. Il cineasta francese, classe 1972,  già in Concorso a Venezia nel 2012 con Superstar, l’uomo qualunque assalito da un’improvvisa notorietà, emerge nel 2003 con Les Corps Impatients, nel 2006 con Quand j’étais chanteur e nel 2009 con A l’origine è selezionato due volte in competizione a Cannes. La co-produzione ceco- franco–belga di Marguerite è interpretata da Catherine Frot, già vista in La cuoca del presidente (2013) e nominata sei volte al César come miglior attrice. Il film è prodotto da Olivier Delbosc e Marc Missonnier per Fidélité Films e distribuito da Memento.

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