#Venezia74 – EX LIBRIS – The New York Public Library. Incontro con Frederick Wiseman

Frederick Wiseman è in concorso con il suo documentario sulla New York Library. In conferenza stampa racconta ai giornalisti e spiega l’importanza della biblioteca e la genesi del film

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Un viaggio all’interno del mondo della New York Library e delle sue diverse filiali sparse nei vari quartieri della Grande Mela. Frederick Wiseman presenta il suo nuovo documentario a Venezia, che si trasforma in una riflessione più ampia in cui ragiona sull’istituzione stessa della biblioteca. Frederick Wiseman racconta di aver scelto la biblioteca di New York perchè è una delle più importanti e grandi al mondo, con le sue 90 filiali nei vari quartieri della città. Il film si concentra su moltissime di queste filiali, mostrando con cura tutte le attività che esse propongono per aiutare e fornire cultura alla popolazione: “Il presidente della NY Library Anthony Marx è figlio di immigrati ed è lui che ha contribuito maggiormente allo sviluppo delle filiali. Lo spazio biblioteca in questo caso è lo specchio della vita di NY. Penso che un film per funzionare bene debba operare su due livelli: il livello letterale, in questo caso le persone che utilizzano la biblioteca e quello astratto, cioè le implicazioni dei servizi che la biblioteca offre. Su questo piano, attraverso l’osservazione dell NY Library, si entra in quella che è la vita americana.

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Il documentario dura 197 minuti ed è frutto di un’accurata scelta fra la mole di immagini che il regista raccoglie: “Ci sono state 12 settimane di girato di e 1 anno di montato. Per il montaggio io mi chiudo in sala per 7 giorni a settimana e da lì inizio a ricevere il cibo in endovena! Innanzitutto guardo tutto i giornalieri e ci vogliono più o meno 6 settimane. Poi metto da parte il 40% per cento del materiale e da lì scelgo le sequenze per il film. Ci metto più o meno dai 6 agli 8 mesi e poi inizio a pensare alla struttura. Io non riesco a pensare in astratto, ho bisogno delle immagini per farmi l’idea della struttura e del ritmo. Poi lavoro sul ritmo interno alla sequenza e sul ritmo esterno di tutte le sequenze insieme. E a lavoro finito mi viene la depressione post partum e inizio a pensare ad un altro film.

Il regista, ovviamente, ama moltissimo leggere e racconta ai giornalisti di un libro che ama particolarmente:” Confidence Man ( L’uomo di fiducia, 1857) è uno dei libri che più amo. Non so dire quale libro in mezzo ai tanti che ho letto mi abbia più plasmato. Questo mi piace moltissimo e parla di un criminale che inganna la gente per vivere. È molto divertente ma soprattutto in quelle pagine è raccolto un perfetto ritratto dell’America contemporanea. I libri mi piacciono molto anche come oggetti. Questo documentario smentisce il cliché che le biblioteche stanno sparendo. Innanzitutto i libri non scompariranno mai, la biblioteca è un archivio per prima cosa. Ci sarà la digitalizzazione ovvio, ma l’originale che ha un valore inestimabile è conservato lì. E poi come si vede nel film la gente va in biblioteca proprio per le attività che essa offre.

Ed è qui che si va inevitabilmente a toccare l’argomento Donald Trump, anche perchè EX LIBRIS è stato terminato proprio 2 giorni dopo le elezioni del Presidente: “La biblioteca è un antidoto a ciò che rappresenta Trump. Cerca di aiutare gli immigrati e la gente povera attraverso corsi d’informatica ad esempio, cercando di fornire strumenti che possano allietare la loro vita. L’approccio di Trump è cinico e distruttivo. È vero che potrebbe essere un pericolo per la cultura in generale ma nel caso della biblioteca ci sono anche dei privati che finanziano ogni anno la struttura.” E poi scherza: “Se Trump avesse una biblioteca la riempirebbe di copie non vendute di The Art Of The Deal“.

Wiseman ha scelto il titolo EX LIBRIS per due motivi: “Mio padre incollava sempre un ex libris sui libri che comprava. Volevo toccare ogni aspetto di quel luogo e invece di chiamarlo From The Library ho optato per EX LIBRIS.
Alla domanda sui progetti futuri Wiseman risponde: “Non ne parlo mai finchè non sono finiti. Sono paranoico su questo

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