#Venezia74 – “Il mio set tra controllo e libertà”, incontro con James Toback

Il bellissimo “The Private Life of a Modern Woman” è stato presentato al Lido da James Toback, assente giustificata Sienna Miller

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Per presentare il bellissimo The Private Life of a Modern Woman (oltre al regista James Toback) era attesa anche l’attrice protagonista Sienna Miller che, per un piccolo problema di salute, non potrà raggiungere Venezia. Toback, allora, ci tiene subito a precisare una cosa: “Sienna è una lavoratrice eccezionale e non si lamenterebbe mai. Ci siamo sentiti ieri sera ed era veramente impossibilitata a partire per la febbre alta, le dispiace molto non essere qui con voi. Del resto questo film è legato intimamente a lei: il progetto era nato con una storia diversa che coinvolgeva altri protagonisti, poi vari problemi di carattere produttivo mi hanno impedito di continuare su quella strada. Allora questa variazione l’ho scritta espressamente per lei. A me piace scrivere copioni per un attore o attrice in particolare, credo di rendere meglio in questo modo. L’ho già fatto con Robert Downey Jr. in passato, l’ho fatto questa volta con Sienna che è stata meravigliosa. Abbiamo girato il film in soli nove giorni e lei era una furia. Si è presa sulle spalle tutto il progetto e l’abbiamo portato a termine”.

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A chi gli chiede se questo fantomatico omicidio che coinvolge la protagonista è successo o è stato solo un sogno, Toback risponde nell’unica maniera possibile:mi ricordo di aver chiesto una cosa del genere anni fa a John Boorman riguardo a Senza un attimo di tregua: il film è tutto nella testa di Lee Marvin? Insomma nel mio film abbiamo due piani: un incubo che fa la protagonista su un fatto probabilmente avvenuto (io credo di si), ma potrebbe anche non essere avvenuto. lo decideranno gli spettatori“.

private-life-of-a-modern-womanIl discorso si sposta poi sul lavoro sul set per un regista sempre molto aperto all’improvvisazione e all’apporto degli attori: “diciamo che credo in due dinamiche: nel controllo di quello che scrivo, si parte sempre da lì, ho sempre un progetto in mente. Poi però lo consegno agli attori e lì può succedere di tutto. Mi apro alla libertà del set e vedo cosa succede, può cambiare le cose, renderle migliori. Mi piace pensare e scrivere dei ruoli dettagliati e poi consegnarli agli attori che devono farli vivere in tanti modi“.

I molti riferimenti pittorici, musicali e cinematografici di The Private Life of a Modern Woman, poi, sono direttamente connessialle grandi domande della vita che ognuno di noi si fa. Prima fra tutte: che ci facciamo su questa Terra? Ho sempre pensato che l’arte in generale fosse un ottimo terreno per indagare queste domande e cerco sempre nei miei film di aggiungere opere di artisti come Shostakovich, per esempio, la cui musica è stata fondamentale nella mia vita. Credo che il cinema sia l’unica arte che può assommare tutte le altre“.

 

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