#Venezia75 – Shadow. Incontro con Zhang Yimou e il cast

Zhang Yimou, già vincitore di due Leoni D’Oro incontra la stampa per presentare Shadow, fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, insieme a parte del cast

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Il vincitore di ben due Leoni d’oro (La storia di Qiu Ju, Non uno di meno), Zhang Yimou torna a Venezia, ma Fuori Concorso per il suo Shadow, un film di cappa e spada con la tipica visionarità legata all’estetica caratteristica del genere, un filone che il regista dichiara alla stampa di portare avanti parallelamente ad un altro percorso, più vicino ai suoi lavori degli anni ’90, con personaggi di bassa estrazione sociale, ammette anche di averne già uno pronto, del quale ha già finito le riprese e su cui adesso è impegnato nella fase di postproduzione. Ed aggiunge soprattutto di non avere nessuna intenzione di abbandonare una strada per privilegiare l’altra, ma che continuerà senza troppa fatica a batterle entrambe. Poi parlando nello specifico di Ying cerca di spiegare le motivazioni che l’hanno spinto ad interessarsi a quel soggetto: “Nonostante io abbia fatto tanti film di questo tema, quello del sostituto, che pure è un tema molto conosciuto, non mi ero mai occupato, anzi nessuno in Cina ha mai raccontato il destino e l’umanità dei sosia, quindi sono contento di averlo ultimato e portato qui. Per me è sempre stata molto importante l’influenza della cultura tradizionale cinese, che può vantare ben 5000 anni di storia. I valori tradizionali vengono raccontati in Cina nel cinema, alla televisione, nella letteratura, anno per anno, è un flusso che non si è mai interrotto, io cerco di raccontarlo per i giovani. Nella fotografia, uno degli aspetti più particolari e stupefacenti del film, c’è ad esempio il richiamo alla pittura a china tradizionale. Come tutti sanno il colore è uno degli aspetti che mi sta più a cuore, mi piace l’espressività della china e sono anni che pensavo di realizzare un film come questo. Certo per ottenere quell’effetto cromatico tutto il set deve essere considerato come un quadro, non è affatto facile.”

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Zhang Yimou è accompagnato da una nutrita schiera di attori in conferenza stampa, che, nell’unica domanda che gli viene rivolta, dalla moderatrice, si spandono nelle lodi del regista, dalla giovanissima attrice Guan Xiaotong, che è ancora una studentessa alla Scuola di Cinema, felice per l’occasione ottenuta di mettere in pratica le sue materie di studio, ai tanti attori arrivati insieme a lui al Lido, alcuni che già avevano in passato collaborato con il regista, dunque ne conoscevano la meticolosità con cui segue ogni aspetto del set ad esempio nelle cura del minimo particolare, altri che pur fin dalla prima esperienza hanno capito immediatamente dell’importanza di lavorare al servizio di un’istituzione.

Zhang Yimou trova anche modo prima di andare di rispondere ad una domanda sulla presenza delle donne nel cinema e di una presunta discriminazione di genere nei loro confronti, che sarebbe confermata con una semplice occhiata ai numeri in realtà, molto sbilanciati sull’universo maschile, mentre lui al contrario alle donne ha riservato sempre tutta l’attenzione che meritano: “Shadow è un film dove sembra che ci siano soltanto guerre tra maschi per il potere, questo è solo apparente, il discorso è molto più complesso, in verità all’interno di questa lotta hanno un peso emotivo molto importante le donne. Io per quanto possibile continuerò sempre a fare film dove le donne hanno dei ruoli significativi, per ribadire a tal riguardo il mio personale punto di vista.”

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