#Venezia76 – The Burnt Orange Heresy: il ritorno di Giuseppe Capotondi

A dieci anni dal debutto dietro la macchina da presa con La doppia ora, Giuseppe Capotondi torna a #Venezia76 con il thriller The Burnt Orange Heresy, fuori concorso

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Giuseppe Capotondi torna alla Mostra di Venezia (e sul grande schermo) a distanza di dieci anni esatti dall’esordio alla regia (nel 2009 presentava proprio al Lido La doppia ora, thriller con Kseniya Rappoport e Filippo Timi): sabato 7 settembre, prima della cerimonia conclusiva di premiazione, verrà proiettato in anteprima mondiale in Sala Grande The Burnt Orange Heresy, film di chiusura fuori concorso dell’edizione.

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Il thriller neo-noir, ambientanto nei pressi del Lago di Como, nell’Italia degli anni Settanta, racconta la vicenda di due innamorati (il critico d’arte James e la turista Berenice) alle prese con un tentativo di furto, commissionato loro dal mecenate e collezionista Cassidy, ai danni del leggendario artista Debney.

Tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Charles Willeford (The Burnt Orange Heresy, 1971), successivamente pubblicato in Italia da Bompiani con il titolo Il quadro eretico (1996), la storia è stata riadattata dallo sceneggiatore Scott B. Smith per il grande schermo.

Nel cast troviamo come protagonisti l’attrice australiana Elizabeth Debicki (Il grande Gatsby, Macbeth, Windows – Eredità criminale) e il danese Claes Bang (vincitore dell’European Film Awards come miglior attore per The Square di Ruben Östlund – 2017, film premiato con la Palma d’oro a Cannes nel 2017 e selezionato agli Oscar 2018 per concorrere a miglior film straniero).

Tra gli altri interpreti spiccano nomi prestigiosi quali Mick Jagger, storico frontman dei Rolling Stones che veste i panni del potente collezionista d’arte, e Donald Sutherland (Il giorno della locusta, Novecento, Il Casanova di Federico Fellini, Ella & John – The Leisure Seeker, Ad Astra, in concorso a Venezia), Premio Oscar alla carriera 2018, preferito a Christopher Walken per il ruolo del misterioso pittore. Notiamo come sia Bang che Sutherland abbiano già partecipato alla realizzazione di pellicole ad argomento artistico, rispettivamente nel già citato The Square e ne La migliore offerta (Tornatore, 2013).

Attendiamo dunque questo secondo lungometraggio del regista marchigiano, noto per aver diretto sin da quando era molto giovane numerosi spot e video musicali (Negrita, Zucchero, Ligabue, Natalie Imbruglia, Keane), per i quali ha ottenuto diversi premi internazionali (incluso il Leone della pubblicità a Cannes). Negli ultimi anni è stato impegnato anche nella realizzazione di alcuni episodi di serie televisive di successo, quali Endeavour e Suburra – La serie.

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