In uscita l’8 marzo Vengo anch’io, film d’esordio di Maria Di Biase e Corrado Nuzzo che raccontano con i toni a loro familiari della commedia la storia di una famiglia diversa, in viaggio per cercare la felicità. La lavorazione del film è durata un paio d’anni, spiega il produttore Attilio De Razza, sapevamo che non avremmo avuto a disposizione un budget altissimo e penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Distribuito da Medusa, il film uscirà in 250 copie: Siamo molto contenti di aver partecipato a questo progetto, ci è piaciuta da subito l’idea e ci piace la comicità di Corrado e Maria, commenta Giampaolo Letta; è un film che si inserisce a pieno titolo nella tradizione della commedia ma con originalità e con un messaggio forte e divertente.

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Da registi e attori, come è stata questa esperienza?

Corrado Nuzzo: Ci siamo attenuti tantissimo a quello che abbiamo scritto. Abbiamo puntato su una scrittura solida e sulle prove con gli attori. E siamo riusciti a incastrare tutto, anche i camei. Speriamo di aver fatto un film degno. Abbiamo cercato di non ricalcare i meccanismi televisivi, per questo nel film abbiamo deciso di non essere una coppia. Volevamo dare al comico un piccolo spessore in più, stando un passo indietro. In fase di montaggio, ad esempio, abbiamo eliminato tante scene anche più divertenti di quelle presenti nel film per cercare un equilibrio tra comicità e sentimento. Per la regia ci siamo preparati molto, studiando, facendo storyboard e immaginando come sarebbero state le scene. Per questo eravamo sicuri del risultato, e abbiamo puntato sulla semplicità.

Maria Di Biase: Con questo film volevamo raccontare il diritto alla felicità che dovrebbe avere ogni essere umano e speriamo di esserci riusciti. I due giovani attori poi sono stati bravissimi perché sono riusciti a entrare nei nostri tempi comici che ormai sono collaudati da quindici anni.

Come vi siete avvicinati al vostro personaggio?

Cristel Caccetta: Lavorando a questo film mi è sembrato che nulla sia stato lasciato al caso. Già durante i provini Maria e Corrado avevano le idee chiare. Ho sostenuto tre provini e poi c’è stato un mese di prove, incluse le lezioni di canottaggio – pensavo che fosse qualcosa che accadesse solo in America! Sono stata contentissima, anche perché il personaggio che interpreto non era semplice. Maria e Corrado sono stati molto esigenti e mi sono sentita guidata.

Gabriele Dentoni: Nonostante il mio personaggio possa essere fonte di citazioni, non ho preteso di essere simbolo o portavoce di qualcosa. Per me è stato più importante dare profondità agli aspetti della sindrome. Ne ho preso l’innocenza e i tratti comici senza farne una parodia.

Come avete affrontato il tema della sindrome?

Nuzzo: È stato difficile, ci siamo documentati tantissimo e abbiamo passato del tempo insieme a ragazzi Asperger e poi abbiamo messo la storia su carta. Gabriele è stato in grado di dare un’ottima interpretazione.

Di Biase: Ci sembrava divertente giocare con gli stereotipi che di solito la gente vede in questi ragazzi, come ad esempio la matematica, per far capire quanto questi non siano sempre veri.

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