VIDEOCLIP – “Anna”. Emma Stone Signora in Bianco per Will Butler

Diretto da Brantley Gutierrez, un piccolo film che realizza il sogno danzante della celebre donna fantasma, algida fanciulla che da una cabina della Queen Mary finisce su un palco luccicante

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Agli attori piace ballare. Sulle note degli Arcade Fire, ancora di più.
Sempre più spesso le canzoni del gruppo indie dei nostri tempi sembrano contenitori perfetti dove liberare la propria creatività.
Stavolta tocca ad Emma Stone, protagonista di Anna, il singolo estratto da Policy, progetto solista di Will Butler.
Il video è ispirato ad una delle tante leggende di fantasmi sulla Queen Mary, quella della Signora in Bianco, per cui pare che sia stata avvistata più volte a bordo della nave una giovane donna, di bianco vestita, danzare su una musica inesistente.
La Stone impersonifica un’ammaliante e snodatissima dama bianca, muovendosi nei diversi spazi della celebre nave, accompagnata da marinai danzanti, al passo di un’eccentrica coreografia di Ryan Heffington, già coreografo per Sia, Sigur Ros e Flocence and the Machine, ma soprattutto per Andrew Garfield, nel bellissimo video di We exist, sempre degli Arcade Fire.

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Anna, diretto da Brantley Gutierrez con stile basculante come il rollio di una nave, è un piccolo film che, in soli quattro minuti, realizza il sogno danzante della celebre donna fantasma, algida fanciulla che, da una cabina dell’imbarcazione, quasi annoiata, finisce su un palco luccicante, muovendosi con ventagli di piume proprio come una vera star.
Tutto questo attraversando in maniera elegante i diversi spazi, geometrici e colorati come in un film di Wes Anderson, popolati solo da marinai coordinatissimi tra loro e a totale servizio scenografico della bella dama.

La danza, inizialmente sinuosa, si fa sempre più audace fino a diventare quasi convulsa, così come il volto della Stone che mano mano si trasfigura, morbido e ammaliante all’inizio, teso e burtoniano verso la fine, come se si rivelasse attraverso il ballo la natura non terrena di Anna. E allora tra sguardi di fuoco, giravolte e soldi divorati, la Stone si conferma ancora una volta l’attrice versatile, ironica e talentuosa che è.
Il sospetto, come si accennava all’inizio, è quello che l’occasione performativa offerta dai pezzi degli Arcade Fire tiri fuori davvero il meglio dagli attori chiamati in causa.
Emma Stone in questo caso, Andrew Garfied che in We exist regala una performance davvero complessa e toccante per essere contenuta in sei minuti e mezzo, Greta Gerwig in Afterlife.
Musica e testi che offrono storie ghiotte a registi e coreografi (perché ad un certo punto si balla per forza) e che permettono agli attori di liberarsi completamente in una manciata di minuti. Il tutto dà vita non a semplici video musicali, ma piccoli film pregni di significato.

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