10/6/2005 – A Roma "I Coautori dell'opera cinematografica"

Ennio Morricone, Vittorio Storaro, Dante Ferretti, Milena Canonero…

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Il Comune di Roma e l'AIC – Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica – presentano Sabato 11 Giugno 2005 alle ore 10,30 presso la Casa del Cinema – Sala Deluxe – Largo Marcello Mastroianni, 1 Villa Borghese (Roma), l'incontro "I Coautori dell'opera cinematografica", che nasce dagli ultimi libri editati dall'AIC:

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FOTO-CINEMATOGRAFIA e REGIA


LA LUCE E LA SCENEGGIATURA


DALLA SCENOGRAFIA ALL'IMMAGINE.


Provate ad immaginare i western di Sergio Leone senza le musiche di Ennio Morricone!


Provate ad immaginare Apocalypse Now senza la cinematografia di Vittorio Storaro.


Provate ad immaginare The Aviator senza la scenografia di Dante Ferretti.


Provate ad immaginare La Mia Africa senza i costumi di Milena Canonero.


Gli esempi potrebbero continuare, ma senza scomodare premi oscar e grandi firme, è un discorso estendibile anche alle altre categorie (non certo meno indispensabili) quali i montatori, i fonici, etc.


Perché tutte, a loro modo, concorrono alla qualità finale del Grande Sogno: a partire dal copione, fino all'ultimo anello della post-produzione, un piccolo esercito di professionisti (quelli che qualcuno chiama "Gli Insoliti Ignoti", perché nessuno si sofferma a leggere i nomi nei titoli) concorre a dare il suo specifico e determinante contributo, non solo obbedendo ai dettami imposti, ma anche arricchendo l'opera col suo estro.


Il che ne fa, a tutti gli effetti, dei co-autori del film stesso, che è una sinergia coordinata e tenuta di polso dal regista.


Talvolta, alcune di queste categorie tecnico-autoriali, riveste importanza tale che addirittura il film nasce in loro presenza (si pensi all'importanza del montaggio nei film d'azione).


Quante volte abbiamo letto aneddoti di questo o quel regista che si sono avvalsi dell'intuizione di questo o quell'autore della fotografia per conferire un look alla scena altrimenti impensato? Quante volte leggiamo di geniali trovate nate al montaggio? E, soprattutto, quante volte non leggiamo di quei dettagli che ci fanno ricordare una particolare scena, frutto di chissà quali ricerche e sperimentazioni dei vari co-autori del film?


Anzi, forse proprio nell'invisibilità sta la loro Prova Schiacciante: il trucco c'è, ma non si vede. Tu non te ne accorgi, perché il fonico, il montatore, lo scenografo, dà il suo apporto cercando di non mangiare il racconto cinematografico, con la fantasia e l'umiltà di chi ha un solo giudice: il pubblico.


In questo sta la grande valenza dei coautori cinematografici stranieri ed italiani (soprattutto Italiani, se ad esempio si va poi al doppiaggio): lo spettatore segue una scena senza avvertire, dietro essa, la mano dei realizzatori, in modo che il gusto del racconto non sia distratto da virtuosismi gratuiti (almeno nei casi migliori).


In tal senso vale oggi come ieri una considerazione di Pietro Germi: "Il regista si becca spesso tutti i meriti. Io trovo che non sia giusto. Il film è un'arte collettiva, anche se io strillo ed il fonico no!"

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