10 giorni con i suoi, di Alessandro Genovesi
Titolo meno maturo della trilogia, viene sacrificata la delicata complessità dei primi due capitoli in favore della componente comica, senza però un effettivo supporto derivante dalla sceneggiatura

10 giorni senza mamma era stato un discreto successo in sala nel 2019, tanto da meritarsi un sequel già l’anno successivo, quando 10 giorni con Babbo Natale si era però scontrato con la chiusura dei cinema durante la pandemia, venendo quindi distribuito solo su Prime Video. Arriva invece nelle sale il nuovo capitolo della saga diretta da Alessandro Genovesi 10 giorni con i suoi, con protagonista Fabio De Luigi e in uscita il 23 gennaio.
Sono passati 5 anni anche per i protagonisti, che qui ritroviamo alle prese con un viaggio in Puglia in cui la famiglia Rovelli accompagnerà la figlia Camilla, che, a soli 18 anni, ha deciso di trasferirsi lì per gli studi, andando a convivere con il fidanzato Antonio. La famiglia di quest’ultimo, i Paradiso, accoglierà i protagonisti, tra i quali Carlo (De Luigi), che nutre una certa diffidenza.
Se i primi due capitoli (più riuscito il primo, un po’ meno il secondo) vestivano di commedia una storia familiare non priva di un’interessante quanto delicata complessità, 10 giorni con i suoi è sicuramente il film meno maturo della trilogia. Viene dato questa volta spazio maggiore alla componente demenziale, con il rapporto tra i membri della famiglia Rovelli che risulta invece più superficiale. In 10 giorni con Babbo Natale l’inserimento del personaggio di Diego Abatantuono, per quanto in chiave comica, era comunque funzionale al dramma che vivevano i coniugi Carlo e Giulia (Valentina Lodovini). Qui invece l’ingresso della famiglia Paradiso si prende del tutto la scena, trasformando il lungometraggio in una sorta di svogliato e poco divertente Ti presento i miei. Al contrario del film di Jay Roach, in questo caso una sceneggiatura con poco mordente non riesce però a costruire nei Paradiso (troppo macchiettistici in una sorta di truppa zaloniana qui fuori contesto) una controparte all’altezza dei Rovelli, dando vita quindi ad un incontro tra le due famiglie piuttosto fiacco. Soprattutto Antonio (Gabriele Pizzurro) è un personaggio dal volto e dal carattere anonimi, incapace di risultare quella credibile fonte di diffidenza attorno a cui ruota la vicenda.
Poco aiuta anche la scelta di creare un’ulteriore linea narrativa che ha come protagonisti i due figli più piccoli delle famiglie che, comprensibilmente esasperati dal comportamento dei genitori, partono in una fuga romantica alla Moonrise Kingdom (siamo più dalle parti della copia sbiadita che della citazione). Anche in questo caso però 10 giorni con i suoi si scontra con i problemi in fase di scrittura, con i due personaggi che erano tanto stati marginali in precedenza da non coinvolgere davvero lo spettatore nel loro gesto estremo. Il Sam Shakusky creato da Wes Anderson era davvero un eroe ed aveva quindi lo spettatore genuinamente dalla sua parte. Al contrario il piccolo Mario Paradiso appare dal primo momento come un saputello a tratti fastidioso e la sua avventura suscita ben poco.
Il film finisce quindi lasciando perplessi, soprattutto perché a ricostruire quella complessità che domina i rapporti coniugali e genitoriali dei primi due capitoli, questa volta non sembra averci provato più di tanto.
Regia: Alessandro Genovesi
Interpreti: Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Angelica Elli, Bianca Usai, Matteo Castellucci, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua, Gabriele Pizzurro, Leone Cardaci
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 98′
Origine: Italia, 2025