"10 regole per farla innamorare", di Cristiano Bortone


Dai tempi dei tempi, la storia è sempre la stessa: un ragazzo incontra una ragazza, s'innamora, la perde per il bellone di turno, ma alla fine la riconquista. Una formula rodata non solo nella vita reale, ma anche al cinema e, prima ancora, in secoli di commedia a teatro. In fondo i tempi sono cambiati, ma le regole dell'amore rimangono sempre lo stesse. Pure lo sfigato riuscirà a conquistare la ragazza

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Dieci regole per farla innamorare

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Dai tempi dei tempi, la storia è sempre la stessa: un ragazzo incontra una ragazza, s'innamora, la perde per il bellone di turno, ma alla fine la riconquista. Una formula rodata non solo nella vita reale (dove funziona anche da un punto di vista femminile, spesso non contemplato nelle forme artistiche più svariate), ma anche al cinema e, prima ancora, in secoli di commedia a teatro. In 10 regole per farla innamorare, non solo troviamo una formula alla base del genere commedia romantica, ma l'amore stesso viene ridotto a scienza, un decalogo di regole (ap)provate da Renato, il padre conquistatore del protagonista. Ma, come a volte accade, anche la scienza può apparentemente fallire, specie se a tentare di applicarla è un animo romantico e tormentato come quello di Marco.

Uno scontro, quello tra Marco e Renato, che si gioca su più livelli e che rappresenta una delle anime del film di Cristiano Bortone, il quale lascia ampio spazio ai due attori protagonisti per potersi esprimere al meglio. Da una parte, c'è Salemme, attore proveniente dal teatro, con un certo metodo, istrionico nella commedia, ma che in questo caso convince ancora di più nei momenti meno comici, quelli in cui lascia da parte la sua dirompente napoletanità, la sua maschera pulcinellesca, e gioca in sottrazione, tirando fuori una drammaticità, un animo tristemente melanconico che, in fondo, sta alla base di tutti gli attori comici. Dall'altra, Guglielmo Scilla, il Willwoosh di YouTube, anche lui a modo suo una maschera, un personaggio multiforme che si nasconde dietro le smorfie e le parrucche dei tanti personaggi racchiusi in quel rettangolo della finestra internettiana, qui scontornato e reso più largo in quello dello schermo cinematografico. Scilla si porta dietro tutti i suoi personaggi, in particolare quello interpretato nella web series Freaks, tutti i suoi losers contemporanei e tutto il repertorio di espressioni facciali, riuscendo però a funzionare meglio grazie a una regia in grado di dirigerlo, di valorizzare le sue qualità e dare reale tridimensionalità al personaggio, in particolare in quei momenti in cui è lasciato in disparte, osservatore da lontano degli eventi che gli sfuggono di mano.

Tuttavia, in Marco è inevitabile non ritrovare il protagonista di Notte prima degli esami, le maglie a righe sostituite da quelle con i pupazzetti, eppure la stessa ingenuità, un idealismo trasognato che porta in parte al fallimento, ma soprattutto lo status di “sfigato” del gruppo, pronto a trasformarsi nel vero vincitore morale della storia. E non a caso, visto il comune denominatore Brizzi, qui in veste di sceneggiatore. Ma come accadeva nel precedente successo, anche in questo caso sono spesso le scene più corali, quelle con gli amici, un gruppo di attori che di frequente rubano la scena, a conquistare realmente e a regalarci i momenti più esilaranti, caratterizzati, però, da una cattiveria più graffiante rispetto alla goliardica ingenuità anni '80. In fondo i tempi sono cambiati, ma le regole dell'amore rimangono sempre lo stesse. Pure lo sfigato riuscirà a conquistare la ragazza.

Regia: Cristiano Bortone

Interpreti: Vincenzo Salemme, Guglielmo Scilla, Enrica Pintore, Giulio Berruti, Fatima Trotta, Piero Cardano, Giorgio Verduci, Pietro Masotti, Mara Dall'Armellina.
Origine: Italia 2012
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 95'

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