100 di questi anni, di AA.VV

Il film riunisce 7 autori italiani per altrettanti cortometraggi che, muovendosi con garbo tra passato e presente, raccontano l’evoluzione dello sguardo del nostro cinema. In sala da oggi a mercoledì

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“Te devi divertì…”, suggerisce Paolo Calabresi al suo giovane tirocinante cuoco, svelandogli l’ingrediente segreto necessario al completamento della ricetta. Eppure, nel tono bonario e paternamente premuroso dello “chef”, è piuttosto facile riconoscere un invito – ancora carico di entusiasmo – rivolto a tutti noi spettatori. Forse con un occhio di riguardo per chi, tra noi che siamo al di qua del confine invisibile della quarta parete, del fare cinema (in qualunque sua declinazione) non può fare a meno.

È questa bruciante vocazione, del resto, a fungere da fil rouge ai cortometraggi che compongono 100 di questi anni, film antologico dedicato alla celebrazione del centenario dell’Istituto Luce, affidato alle firme di Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo e Sydney Sibilia.
Sette autori per altrettante “immersioni”. Immersioni nelle immagini e nelle atmosfere dell’audiovisivo nostrano, rievocato e ri-attraversato mediante il linguaggio della commedia. Declinato secondo gusti e traiettorie selezionate ad hoc da ogni cineasta, nel tentativo di raccontare, attraverso la finzione, la mutante realtà di venti lustri di cinema italiano.

Tra cucina e musica, tra bellezza e nostalgia, il film vaga così da una parte all’altra di un ideale spettro tematico, mescolando sensibilità odierne a formati fantasma e presenze ritornanti della storia della settima arte. Strizzando l’occhio a un passato di cui si riconosce il valore di fondamenta e al contempo aggiornandolo alla sensibilità di un progresso culturale cui il cinema ha sempre contribuito a fare da cassa di risonanza.

Così, anche se non sempre in modo omogeneo e sfiorando la retorica in un paio di frangenti, 100 di questi anni si snoda con garbo regalando più di qualche buon momento di cinema. Specialmente quando Claudia Gerini sceglie saggiamente di passare la palla del passaggio “female empowerment” a una incontenibile Paola Minaccioni. Esilarante e sferzante q.b. Per la felicità di chef Calabresi.

 

Regia: Michela Andreozzi, Massimiliano Bruno, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Francesca Mazzoleni, Rocco Papaleo, Sydney Sibilia
Interpreti: Paola Minaccioni, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Federico Maria Galante, Carlo De Ruggieri, Maria Chiara Giannetta, Vincenzo Nemolato, Claudia Zanella, Francesco Leo
Distribuzione: Luce Cinecittà
Durata: 90′
Origine: Italia, 2025

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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