11/3/2002 – Tre mesi neri per il cinema italiano

A febbraio calo del 29.47% dei biglietti venduti

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Inizio d’anno davverobrutto per il cinema in Italia. Dopo la diminuzione di gennaio del 17,7% dei biglietti venduti – scrive il Giornale dello Spettacolo – il confronto tra febbraio 2002 e febbraio 2001, dato Cinetel, è ancora peggiore, con un calo del 29,47% di biglietti. In termini assoluti sono stati venduti, a febbraio 2002, 6 milioni 849 mila biglietti, cioè 2 milioni 862 mila in meno rispetto all’anno scorso. Sono andate male sia le sale tradizionali che quelle con oltre 8 schermi, anche se la loro flessione è stata leggermente più contenuta.
Diverse sono le possibili ragioni per spiegare questo fenomeno iniziato già nel mese di dicembre 2001 con un calo del 10,68%. In primo luogo lo scarso successo dei film usciti: l’incasso nel febbraio 2002 dei primi quattro film in classifica è stato inferiore del 33% rispetto ai primi quattro film del febbraio 2001. Secondo il settimanale hanno inciso anche fattori come la crescita dell’home cinema, la concorrenza del bingo, i tempi di uscita dei film, concentrati in un periodo breve, e l’aumento di alcuni prezzi dei biglietti.
Il presidente dell’Agis, Giorgio van Straten, ha commentato: “Nel breve periodo io non parlo mai di crisi o di boom, ma obiettivamente il dato più significativo che viene fuori è la debolezza del prodotto italiano”. Inoltre “c’è una distribuzione che dovrebbe sforzarsi di non concentrare le grosse uscite in uno stesso periodo”. Anche Gianni Massaro, presidente dell’Anica, parla di abbassamento della qualità, ma punta il dito soprattutto sulla devastante invasione di campo del calcio televisivo: “Ho intenzione di riprendere un’azione nei confronti della Lega Calcio, responsabile di una utilizzazione selvaggia del calcio in tv”.
Insomam mentre Benigni in Tv porta 20 milioni di spettatori a Sanremo, il cinema italiano piange. Che stiano tutti aspettando "Pinocchio"?…

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