12 anni dentro Boyhood. Incontro con Ellar Coltrane

ellar coltrane

Nome da sassofonista  jazz di colore. In realtà, tranquillo adolescente texano dai grandi occhi verde azzurri. Diventato famoso, tutto d’un colpo, con il film di Richard Linklater che racconta la storia di un ragazzino dai sei ai diciotto anni, ma senza effetti speciali, trucco, make up: il ragazzino che cresce è lui, e il film è impastato con il tempo, il tempo vero. Lo abbiamo incontrato a Capri

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ellar coltraneChe cosa succede se per dodici anni – quelli della tua infanzia e della tua adolescenza – ogni anno, per tre giorni, molli tutto e giri un film, come se fosse un gioco? E che cosa succede quando questo film esce, e si rivela un successo mondiale, il film più straordinario, più innovativo dell’anno, e tutti si accorgono di te?

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E’ quello che è successo a Ellar Coltrane: nome da sassofonista  jazz di colore. In realtà, tranquillo adolescente texano dai grandi occhi verde azzurri. Diventato famoso tutto d’un colpo, con il film “Boyhood” di Richard Linklater. Un film che racconta la storia di un ragazzino dai sei ai diciotto anni, ma senza effetti speciali, trucco, make up: il ragazzino che cresce è lui, e il film è impastato con il tempo, il tempo vero.

 

Ellar Coltrane è stato premiato al festival Capri, Hollywood. E' arrivato con la madre Génévieve: una donna dinamica, sorridente. Che a Austin, Texas, vive insegnando ai ragazzini ad andare a cavallo, e dirige una compagnia di teatro amatoriale.

 

 

ellar coltrane in boyhoodCome è nata tutta questa avventura?

In modo molto semplice. Avevo cinque anni, avevo fatto una piccola parte in un film, Stella solitaria, di David Semel. E Rick – Richard Linklater, il regista – mi ha scelto per il progetto di Boyhood. Non avevo certo in mente di fare del cinema, né io né mia madre eravamo presi dal dèmone del cinema. E’ stato come un gioco.

 

 

Nel corso degli anni di lavorazione, il suo atteggiamento verso il film è cambiato?  Quel gioco è diventato una cosa “seria”?

In realtà non mi sono mai preoccupato molto, non ho mai pensato ‘sto facendo un film’. Poi, verso i tredici, quattordici anni, l’ho presa un po’ più sul serio. Ma tre giorni all’anno di riprese non sono molto invasivi: ho fatto la vita di tutti i ragazzini, in piena libertà. Ho capito che cosa avevamo fatto solo a Berlino, quando il film è stato proiettato al festival, e l’ho visto per la prima volta tutto intero, con gli applausi del pubblico.

 

 

Da allora che cosa è successo?

Un giro del mondo incredibile, che non si è più fermato. Una serie infinita di festival, di proiezioni, di interviste. Ho scoperto che nel mondo, nei posti più lontani per cultura, a migliaia di chilometri da dove sono cresciuto io, la gente ha emozioni simili.

 

        

Ha collaborato con il regista alla costruzione del personaggio, durante questi anni?

Abbiamo parlato molto, con Richard. Io gli raccontavo le mie esperienze, e qualcosa della mia vita è finita nel personaggio. Anche se il mio background è diverso, i miei genitori non si sono separati quando io ero piccolo, come invece accade nel film, e altri dettagli.

 

 

ellar coltrane con ethan hawke in boyhoodAdesso ha deciso che farà l’attore?

Sì, è una strada che vorrei percorrere. In questo anno non sono riuscito ad andare a una scuola di cinema, perché è stato un anno di viaggi continui. Ma appena potrò, mi iscriverò, studierò, cercherò di imparare questo mestiere che ho fatto senza sapere di farlo.

 

 

Vive molto on line, sui social network?

Quasi per niente. Preferisco vivere la vita reale. Mi piace fotografare, e un giorno aprirò il mio sito con le mie fotografie. Ma niente Facebook, non sto tutto il giorno a guardare lo schermo del telefono.

 

Ci sono attori che la ispirano?

Jake Gyllenhaal ne Lo sciacallo. Del cinema italiano, ho visto i film di Fellini, amandoli molto. E mi ha colpito il ragazzo di Nuovo Cinema Paradiso, come si chiama? Totò Cascio.

 

 

Avete parlato con Linklater di un proseguimento di Boyhood?

Sì, ne abbiamo parlato, ma niente di concreto. Un discorso come altri, per ora. E anche su eventuali prossimi film, non c’è niente di concreto. Per ora, la cosa più concreta sono i tre premi di Boyhood ai Golden Globes. E’ una cosa grande”. E poi chissà, potrebbe esserci una cosa ancora più grande. Le nomination all’Oscar non sono ancora state annunciate.  

 

 

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