al Filmstudio 1

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Prime visioni

ore 16.30 – 18.30 – 20.30 – 22.30

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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ONDE di Francesco Fei

con Anita Caprioli, Ignazio Oliva, Marina Remi

(Italia 2005, col., 92')

Francesca è un'hostess commerciale ed ha un complesso fisico e mentale: odia quella macchia violacea che ha sul viso e questo turba anche i suoi rapporti con le persone. Un giorno conosce Luca, un musicista non vedente, che la colpisce al cuore. Con lui può essere se stessa, senza preoccuparsi di quella macchia violacea. Tutto questo è vero a livello fisico ma mentale? Francesca riuscirà davvero a lasciarsi andare?

A suo dire, l'esordiente regista Francesco Fei, con una lunga militanza nei videoclip, la vera protagonista di Onde doveva essere Genova, una città ferita, come lui stesso l'ha definita. Poi, difficoltà di vario genere hanno trasformato la storia in una sorta di Figli di un Dio minore, che finisce col raccontare una storia d'amore tra due diversi, Francesca (Anita Caprioli), bella ma con una voglia violacea che le deturpa il volto, e Luca (Ignazio Oliva), musicista non vedente. […] Onde è rappreso dalla sua stessa materia, che lo indirizza verso un sentiero poetico di maniera. Le onde del destino, dell'anima e di tutto ciò che si desidera… (Redazione – ilGiornale.it, n. 127 del 31-05-06)

Sensazioni oltre il visibile. La storia d'amore tra una ragazza segnata da una voglia violacea sul volto e un musicista cieco. Un alternarsi di sogni, ricordi e realtà immersi nei vicoli genovesi.

[…] "C'era il bisogno – spiega Fei – di raccontare la storia di un personaggio che si pone al di fuori della confusione visiva di questo periodo". Non è un caso che entrambi i personaggi siano handicappati. Il protagonista maschile lo è a livello fisico mentre il personaggio interpretato da Anita Caprioli ha un blocco mentale. La situazione in cui si trova quest'ultima rappresenta, per lo più, una metafora. Vuole sviluppare, a livello narrativo, qualcosa che appartiene a tutti noi. Raccoglie su di sé molte delle implicazioni che ci impediscono di essere liberi. Sembra che, alla base, la pellicola voglia far rivivere allo spettatore una serie di situazioni "estreme" vissute in famiglia, a scuola o tra amici. Paradossalmente, i loro limiti fisici e caratteriali li rendono più liberi e sciolti rispetto agli schematismi che, spesso, ricevono dall'esterno." […] Il sonoro riveste un'importanza primaria. È fatto più di suoni che di musica. È sintesi del bagaglio culturale del regista che, per anni, ha realizzato diversi videoclip musicali (tra i tanti segnaliamo Ligabue, Africa Unite, Litfiba, Tiromancino, Nek, Franco Battiato, Moltheni, Negrita, Carmen Consoli). La musica viene a costituire una vera e propria struttura narrativa e non semplice "compilation". Il suono risulta essere la soggettiva del ragazzo non-vedente. Rappresenta la riproduzione di un luogo distante e la trasposizione "acustica" delle parole. […] (Matteo Signa – NSC, n. 14 del 19/04/2006)

Ingresso € 5,00 / Ridotto € 4,00

Filmstudio 1 e 2, via degli Orti d'Alibert 1/c, 00165 Roma (via della Lungara – Trastevere)

info: 06.68192987 / ilfilmstudio@mclink.

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