"Non ha alcun senso decurtare le risorse destinate allo spettacolo attraverso i vari decreti "tagliaspese" del governo perché lo spettacolo non è una "spesa" ma un autentico "investimento" in crescita civile, in immagine del Paese e in produzione di ricchezza". Così il presidente dell'Agis, Alberto Francesconi, nel suo intervento svolto ieri a Roma, al Teatro Argentina, pieno sia in platea che nei palchi di artisti, autori,  registi, operatori professionali, esponenti politici e cittadini che hanno partecipato alla manifestazione nazionale della Vertenza Spettacolo, promossa dall'Agis. La manifestazione è cominciata in Piazza del Pantheon, dove sono state raccolte firme di adesione all'Appello al Pubblico che riassume le motivazioni della Vertenza, mentre artisti di strada e burattinai hanno creato vari eventi.

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Poi la manifestazione è proseguita al Teatro Argentina, dove Gabriele Lavia  ha letto e commentato l'Appello al Pubblico, definendo "una follia" la mancanza di un'adeguata politica culturale. Giorgio Albertazzi ha recitato un significativo brano delle "Memorie di Adriano" ed è intervenuto contro l'emarginazione che l'Europa sta riservando alla lingua italiana, anche per disattenzione delle istituzioni preposte a promuoverla. GianLuigi Gelmetti ha diretto l'Ouverture del Barbiere di Siviglia eseguita da elementi delle orchestre dell'Abruzzo e del Lazio, di Santa Cecilia e del Teatro dell'Opera di Roma in rappresentanza di tutte le orchestre delle Fondazioni liriche e delle istituzioni concertistiche.

Il presidente dell'Agis, Alberto Francesconi, ha aperto il suo intervento con l'augurio a nome di tutto lo spettacolo italiano di una rapida liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, per poi sinteticamente illustrato le ragioni della manifestazione. Francesconi ha sottolineato la scarsa attenzione e sensibilità delle istituzioni verso le attività di spettacolo che, invece, rappresentano una risorsa strategica del Paese, sia in termini di crescita civile ed economica che di visibilità internazionale. I pesanti ritardi normativi, i continui tagli agli interventi pubblici, la perdurante inesistenza di incentivi all'afflusso di capitale privato, hanno ormai indotto una situazione di forte crisi in un settore, che, tra l'altro, impiega circa 200 mila addetti. L'Agis chiede, dunque, che lo Stato recuperi la progressivamente perduta tendenza all'investimento, adottando un chiaro e coerente progetto di riforma del settore, basato su una serie di norme di facile comprensione, di agevole applicazione e di manifesta efficacia, e sostenuto da adeguate risorse.

Molte le presenze di personaggi di spettacolo. Tra gli altri, Carla Fracci, Carlo Verdone, Gigi Proietti, Giulio Bosetti, Sergio Fantoni, Giuliano Montaldo, Felice Laudadio, Francesco Maselli, Gillo Pontecorvo, Maurizio Scaparro, Leo Gullotta, Lina Sastri, Antonio Catania, Pamela Villoresi, Lello Arena.

Sta, intanto, crescendo rapidamente il numero delle firme di adesione all'Appello al Pubblico, raccolte sia oggi a Roma sia attraverso il sito internet dell'Agis, www.agisweb.it e i molti luoghi di spettacolo di tutta Italia che hanno partecipato in questi giorni, con proprie manifestazioni autonome, all'iniziativa "Teatri aperti: 100 città per la cultura", a sostegno della Vertenza Spettacolo.

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