23/6/2006 – Un Verdone malinconico presenta il dvd di "Bianco, Rosso e Verdone"

A Taormina l'anteprima del restauro

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Uscirà in autunno, contestualmente a "Un sacco bello", il dvd di "Bianco, Rosso e Verdone", i cui contenuti speciali sono stati anticipati al TaorminaFilmFest dallo stesso regista Carlo Verdone, dalla vice presidente di Univideo e amministratore delegato di Medusa Home Entertainment Luciana Migliavacca e dal realizzatore del dvd Ivo Di Persio. L'opera, che di fatto ha aperto la 52sima edizione del Festival, è stata restaurata ed è pronta per essere proposta al mercato dell'home video. Il dvd ha una vasta sezione di interventi inediti, tra i quali figura un'intervista al produttore del film, il regista Sergio Leone. Quest'ultimo aiutò un giovane Verdone a muovere i primi passi nel mondo del cinema, ed è lo stesso regista romano, nel corso dell'intervista registrata nel dvd, a svelare alcuni retroscena.

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"Leone non poteva soffrire il personaggio di Furio, il marito logorroico – spiega Carlo Verdone che, pur essendo conosciuto come ottimo batterista, nel dvd si esibisce anche alla chitarra – e diceva sempre che al pubblico sarebbe risultato odioso, che se avesse potuto 'lo avrebbe segato a metà'. Fu così che organizzò una proiezione a casa sua invitando Alberto Sordi, Monica Vitti e il calciatore della Roma Paulo Roberto Falcao, forse più per far contento suo figlio – acceso tifoso – che per raccoglierne le impressioni. Alla fine Sordi si alzò e mi abbracciò, davanti a un incredulo Leone: 'questo marito è qualcosa di fantastico', mi disse. Da quel momento Leone iniziò a cambiare idea sul personaggio, e sulle possibilità di riuscita del film. Quanto a Falcao, che quasi non parlava italiano, quando gli chiesi un'impressione mi rispose che il film era molto divertente, e subito dopo mi chiese il numero di telefono della protagonista femminile".


Dopo la proiezione del film restaurato e dei contenuti extra (fra i quali compare la sorella di Aldo Fabrizi, la 'sora Lella', nel ruolo della nonna), Verdone ha confessato al pubblico in sala di aver provato "emozione e un po' di malinconia". "Ho l'impressione di aver vissuto e non di essere solo esistito – ha detto – e di aver lasciato qualcosa di buono, alla fine. Ho la strana sensazione di vedere un'altra persona – ha aggiunto – e in realtà è così: io sono un'altra persona, anche se il dna rimane inalterato, nella sensibilità e nello sguardo ai diversi aspetti della vita". Rispondendo a una domanda, il regista ha spiegato di prendere i suoi personaggi dalla realtà che lo circonda: come Mimmo, ispirato dall'ex vicino di casa Stefano, o il cafone arrivato in Porsche che una sera – al ristorante – gli ispirò una battuta su Dante pronunciata nel film "Gallo Cedrone".


 

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