La quinta edizione degli Incontri del Cinema d'Essai si svolgerà a Ravenna dal 18 al 20 ottobre. La manifestazione, che prevede anteprime, trailer dei film in uscita e convegni, è organizzata dalla Fice, federazione italiana cinema d'essai: "Ormai – dice, al Giornale dello Spettacolo, il presidente Mimmo Dinoia – siamo arrivati ad oltre 600 schermi, con una crescita omogenea a livello nazionale e abbiamo registrato le prime entrate nel circuito d'essai di schermi situati all'interno di multiplex". Un primo bilancio del cinema di qualità nella stagione 2004-2005 evidenzia che "l'andamento generale del mercato, soprattutto guardando l'offerta di film, presenta dei momenti abbastanza negativi e da questa situazione non si distacca nemmeno l'essai. Escono moltissimi film, ma pochi riescono a catturare l'interesse del pubblico e per il cinema di qualità finora non si segnalano grandi successi".

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Tra le altre cause di affannano che hanno provocato la diminuzione delle presenze in sala, Dinoia indica l'assenza di qualsiasi regola nel mercato, la scomparsa delle window, cioè di adeguati intervalli di tempo tra l'uscita in sala e in dvd, la diminuzione del numero di copie di film disponibili per le sale, fenomeno che colpisce soprattutto le opere di qualità, la crescita della pirateria audiovisiva e la scarsa visibilità del cinema europeo sugli schermi italiani. "In particolare il problema delle window è gravissimo – denuncia il presidente della Fice – Agli esercenti d'essai può capitare di programmare rassegne, elemento caratterizzante della nostra attività, di film già usciti in dvd. E sottolineo dvd legali, non piratati. Ed è altrettanto grave che ai multiplex vengano date tutte le copie che vogliono per poi programmare lo stesso film in più sale del medesimo complesso, mentre vengono negate all'esercizio tradizionale. I film li abbiano tutti, grandi e piccoli, ma il film di qualità dovrebbe andare in prima battuta all'esercizio d'essai. Purtroppo, nessuna norma lo impone, nessun accordo lo prevede, sebbene la legge dica che per essere riconosciuti d'essai si debbano programmare film di qualità". Proprio per questo, secondo Dinoia, bisognerebbe specificare meglio il ruolo della sala d'essai: "Specificare significa far entrare in gioco criteri più netti, in base ai quali sostenere l'esercizio che realmente svolge funzioni di sala d'essai, offrendo anche attività di promozione con iniziative collaterali ai film. Arriveremmo così ad una categoria d'eccellenza all'interno dell'esercizio cinematografico, con particolari prerogative, tra cui l'ubicazione in comuni medio-piccoli secondo i parametri già seguiti dal progetto Centocittà, che non garantisce, con il suo sostegno, solo la diffusione del cinema di qualità, ma anche il mantenimento di strutture culturali in centri in cui sempre più spesso si sta verificando la chiusura di sale tradizionali".

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