"Non credo si possano chiudere gli occhi e la mente di fronte al problema dell'estinzione, non si tratta di parlarne ma di agire…", sono le parole di Dian Fossey, l'etologa americana divenuta famosa per la battaglia contro il bracconaggio dei gorilla nel Ruanda, tratte dal focus esclusivo che Studio Universal ha realizzato per far rivivere il suo coraggio e le sua determinazione. Attraverso il commento del noto ricercatore-entomologo Giorgio Celli, si racconta la vita e la missione della donna che strinse con questi imponenti animali un rapporto fino a quel momento impensabile, spingendosi dove nessun altro aveva osato. Immagini del suo adattamento ai gorilla sono accompagnate da clip tratte dal backstage del film Gorilla nella nebbia con Sigourney Weaver, che racconta sul grande schermo la sua avventura e che Studio Universal trasmette a conclusione del focus.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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L'appuntamento con il focus esclusivo e il film Gorilla nella nebbia è per mercoledì 25 ottobre alle 21.00

IL FOCUS

"Nessuno ha amato i gorilla più di lei": questa la scritta sulla pietra sotto la quale giace Dian Fossey l'etologa americana che per 18 lunghissimi anni ha vissuto accanto ai gorilla di montagna del Ruanda. Attraverso un'intervista esclusiva realizzata da Studio Universal a Giorgio Celli, il noto ricercatore-entomologo, il focus riaccende le luci su una donna che con la sua passione e la sua caparbietà ha cambiato la sorte di una specie destinata all'estinzione. Celli spiega come "Sui gorilla sappiamo tutto per merito suo", per l'incessante lavoro intrapreso da Dian a partire dal 1963, anno in cui si trasferì dall'America verso il Continente Nero, con in mano nessuna preparazione accademica ma solo un profondo amore per gli animali. "La Fossey ha adottato il metodo dei primatologi di campo: è semplicemente andata dove c'era un gruppo di gorilla, si è insediata lì e ha tentato di vivere con loro" continua Celli, ricordando come a quei tempi, proprio per la esiguità di conoscenze su questa specie, i gorilla erano visti come fonte di pericolo, protagonisti di leggende che li volevano creature aggressive e sanguinarie. Il focus mostra immagini della vita di Dian, del rapporto che passo dopo passo riuscì ad instaurare con i giganteschi animali, imitandone suoni e comportamenti, alternandole a clip tratte dal backstage di Gorilla nella nebbia, un film del 1988 candidato a 5 premi Oscar e vincitore di 2 Golden Globes, che ne racconta la storia. Ad impersonare il difficile ruolo di Dian è chiamata Sigourney Weaver, la cui interpretazione le valse il Golden Globe come miglior attrice: la donna rimase molto colpita dalla vita di Dian tanto da essere nominata Presidente Onorario del Fondo Dian Fossey per i Gorilla di Montagna. Come chiarisce Celli "Gli scienziati possono stabilire con l'oggetto della ricerca un rapporto strettissimo che alla fine può diventare un'ossessione, se poi questo rapporto viene stabilito con un essere vivente l'ossessione diventa più facile": per Dian questa ossessione fu fortissima, "alla fine era andata verso una specie di delirio…non era più tanto padrona di se stessa…". Forzata a lasciare il Ruanda nel 1981, per tornarvi solo nel 1983, la "ragazza dei gorilla"  fu trovata morta, col cranio fracassato, nella sua capanna il 26 Dicembre del 1985 e la sua morte rimane ancora un mistero, anche se si sospetta che ad ucciderla siano stati i bracconieri, per vendetta. In un angolo della foresta ruandese Dian aveva seppellito i suoi amici gorilla e oggi il suo copro è li, accanto a loro per sempre.

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