26/6/2008 – Nuovo Cinema Europa

Reading (Ue): digitale e promozione per il cinema europeo

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Il cinema europeo deve puntare sempre alla varietà: dai blockbuster alle piccole storie intimiste, dai drammi alle commedie, abbiamo bisogno di una diversità cui il pubblico dei paesi dell’Unione Europea deve potere accedere. Grazie al digitale noi crediamo che questo sogno sia a portata di mano e che nelle sale cinematografiche europee si possa portare questa diversificazione”. Lo dice, al Giornale dello Spettacolo, Viviane Reading, il commissario europeo alla Società dell’Informazione e per i Media. 
Il digitale – continua Reading – rappresenta uno strumento importante per lo sviluppo e la diffusione del cinema europeo. Sappiamo che la fase di transizione non sarà breve, ma le esperienze dei paesi pilota come Germania e Belgio sono molto incoraggianti. Il Programma Media non può finanziare la rivoluzione digitale, ma quello che stiamo già facendo è incontrare alcuni tra i principali gruppi bancari e spiegare loro come il finanziamento di chi vuole passare a questa nuova tecnologia rappresenti un buon investimento”. 
 “Il Programma Media ha funzionato molto bene negli ultimi tempi – continua Viviane Reading – adesso è arrivato il momento di allargarlo a tutto il mondo, laddove si verificheranno opportunità interessanti con un progetto chiamato “Media Mundus” per il quale abbiamo già pronti dei programmi pilota. Poi lavoreremo per favorire lo scambio tra i professionisti del cinema e il coinvolgimento diretto dell’esercizio per la proiezione di pellicole di altri paesi come, ad esempio, il giorno del cinema italiano in India e viceversa. L’audiovisivo deve entrare anche negli accordi di cooperazione internazionale”. Reading punta, inoltre, anche sulla promozione. “Vorremmo – spiega – creare un’agenzia europea per la promozione internazionale del cinema continentale. Questo non significa ‘cancellare’ il cinema nazionale, anzi. Puntiamo a raccontare le nostre radici e a promuoverle insieme sotto la bandiera dell’Unione Europea. La digitalizzazione trasformerà completamente il modo con cui, fino adesso, abbiamo distribuito i nostri film, consentendo di raggiungere anche aree più remote dove non c’era spazio per la diversità culturale. I benefici di questo cambiamento andranno non solo all’industria, ma a tutto il pubblico europeo”. (d.a.)

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