27/3/2007 – Ecco i migliori libri di cinema

Ingrao e Elsaesser vincono i Premi Limina-Carnica

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Sono stati assegnati a Udine, nell'ambito del convegno di studi "Le età del cinema", i Premi Limina-Carnica, organizzati sotto l'egida della CUC – Consulta Universitaria del Cinema, l'Associazione che riunisce i docenti di cinema delle università italiane. Il premio per il miglior libro di cinema italiano (attribuito nel 2006 a Gianni Amelio per "Il vizio del cinema") è andato a Pietro Ingrao per "Mi sono molto divertito. Scritti sul cinema (1936-2003)".

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Il libro raccoglie 70 anni di scritti sul cinema. È un volume di 175 pagine curato da Sergio Toffetti e pubblicato dal Centro sperimentale di cinematografia, scuola che lo stesso Ingrao frequentò. Il libro contiene sì i numerosi interventi sul cinema scritti da Ingrao in un arco di tempo lungo quanto una vita; ma comprende anche uno scritto «per» il cinema, il trattamento della novella di Verga "Jeli il pastore" che scrisse per Luchino Visconti durante la guerra. Era un momento importante della storia del nostro cinema: la nascita del Gruppo Cinema, composto dai giovani intellettuali che si raccoglievano intorno alla rivista Cinema fondata nel '36 da Vittorio Mussolini. Ingrao, dopo aver studiato il mondo contadino attraverso lo sguardo di Verga, farà il percorso politico, intellettuale ed esistenziale ben noto. Ed è affascinante vedere come il cinema sia stato un elemento formativo fondamentale per un leader politico.


Il premio per il miglior libro di cinema internazionale è stato attribuito invece al britannico Thomas Elsaesser per "European Cinema. Face to Face with Hollywood" (Amsterdam UP, 2005): raccogliendo i saggi già pubblicati e contrapponendoli con i testi recentemente scritti, il libro riesce a delineare la storia dello studio del cinema europeo durante gli ultimi 30 anni e al tempo stesso ritrae anche i profili di ricerca futura sulla pellicola e sui mezzi in Europa. 

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