28/10/2005 – A Roma "Cinecommedia in Giappone"

A cura dell'Istituto Giapponese di Cultura. Ingresso libero

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Sono riprese le proiezioni dedicate al cinema giapponese dopo la pausa estiva e dopo la 62. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica a Venezia che ha proposto nella sezione collaterale fuori concorso Storia Segreta del Cinema Asiatico un nutrito calendario di film giapponesi incentrati sul tema dell'etica dell'onore, molti dei quali concessi in prestito dalla Japan Foundation di Tokyo.
L'Istituto Giapponese di Cultura ha voluto aprire il calendario autunnale con una rassegna intitolata CINEMACOMMEDIA IN GIAPPONE – registi a confronto, una sorta di breve viaggio nel mondo della commedia giapponese degli ultimi 20 anni. In programma lungometraggi di autori diversi che mostrano altrettanto diverse ambientazioni nelle quali si muovono – talvolta goffamente – i personaggi delle storie. Uno degli sport più cari al popolo giapponese, il sumo, fa da sfondo a una divertente commedia, Per amore del sumo di Masayuki Suo, dove i lottatori sono studenti universitari dilettanti, incalzati dal professore a rimanere nel circolo sportivo per formare una squadra vincente. Ricordiamo che Masayuki Suo ha debuttato come regista negli Stati Uniti nel 1997 col film Shall we dance?, il cui remake americano del 2004 ad opera di Peter Chelsom con Richard Gere e Jennifer Lopez ha ottenuto un successo internazionale. Altro scenario proposto è quello della kaisha (ditta) nel film Edizione speciale di "Free and Easy" di Azuma Morisaki, dove le rigide gerarchie tra capi e subalterni innescano simpatici equivoci e contrattempi volti a compiacere i desideri dei superiori. L'ambientazione de Il fantasma del pub di Takayoshi Watanabe è quella della izakaya, una sorta di pub giapponese molto popolare dove si snoda una storia di fantasmi, altrettanto comune in Giappone, paese che vanta una lunga tradizione letteraria su questo tema. Più originale invece la location del film Il segreto di Shinobu Yaguchi, dove al diffuso scenario iniziale di banca, rapina ed ostaggio, subentra quello di una selvaggia foresta dall'anomalo magnetismo terrestre. Avidità senza scrupoli e un leggero tocco di suspense sono gli altri due ingredienti della movimentata commedia. Ancora diverso l'ambiente dove si muovono i personaggi di Ugola d'oro di Kazuyuki Izutsu, ossia il set televisivo di uno dei programmi più longevi trasmessi dall'emittente giapponese NHK, una gara canora in onda ogni domenica da oltre mezzo secolo, un indicatore dei gusti televisivi del popolo e delle aspettative della gente comune che vi partecipa. Chiude la rassegna il noto lungometraggio di Takeshi Kitano, L'estate di Kikujiro, che fa uscire il regista dai canoni di un genere violento e poliziesco che a lui stesso cominciano a star stretti. La storia di Kikujiro, un bambino in cerca della mamma, tratta di un tema universale, quello dell'innato desiderio e diritto di vivere i primi anni della nostra vita con chi ci ha messo al mondo. Trattandosi di un viaggio, vari sono gli scenari, ma forse quello su cui è importante fissare lo sguardo è quello interiore.

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Ingresso libero. Info: www.jfroma.it

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