28/4/2007 – Marco Melani (in)(sod)dis-fare il cinema

A Fuori Orario Amos Gitai, Paulo C. Saraceni e Alberto Grifi

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RAITRE


Fuori Orario  cose (mai) viste


di Ghezzi  Di Pace  Francia  Fumarola  Giorgini  Melani  Turigliatto e Bendoni


presenta




venerdi 27 aprile dalle 1.35 alle 4.30


MARCO MELANI (IN) (SOD) DIS-FARE IL CINEMA (1)


 


con i film


 


I KILLERS DELLA LUNA DI MIELE                                  PRIMA VISIONE TV


(The Honeymoon Killers, Usa, 1970, b/n, 115' ca. v.o. con sott. Italiani)


Regia: Leonard Kastle


Con: Shirley Stoler, Tony LoBianco, Mary Jane Higby, Doris Roberts


Un uomo che per guadagnarsi da vivere seduce e sposa donne per corrispondenza, si innamora, in una delle sue corrispondenze, di una infermiera. Rivelatole il suo segreto, e innamorata a sua volta, lei inizia a seguirlo nel suo pellegrinaggio a caccia di ricche signore. Ma la spirale in cui cadono i due innamorati li porta a uccidere. Ispirato a un fatto di cronaca degli anni '40. E' l'unico film di Leonard Kastle, appassionato direttore d'orchestra. Le riprese furono iniziate da Martin Scorsese, poi sostituito da Kastle dopo appena una settimana.


 


CONVERSAZIONE CON LEONARD KASTLE


(35', v.o. sott. it.)


a cura di Marco Melani, Roberto Turigliatto e Giulia D'Agnolo Vallan


rara intervista realizzata a Torino nel 1993 al geniale stravagante Leonard Kastle, autore di un solo film.


 


Sabato 28 aprile dalle 1.30 alle 7.00


MARCO MELANI (IN) (SOD) DIS-FARE IL CINEMA (2)


 


con i film


 


MARLENE DE SOUSA                                                                  PRIMA VISIONE TV


(Italia, 2004, col., 96')                                               


Regia: Tonino De Bernardi – Con: Betty Faria, Filippo Timi, Joana Curvo, Fernando Eiras, Giulietta De Bernardi, Maria De Medeiros


De Bernardi realizza una opera scabrosa, scioccante, un vero pugno nello stomaco per gli amanti delle storie lineri, della chiarezza e coerenza. Vi è un realismo estremo che coinvolge non solo storia e personaggi, ma anche gli attori e la troupe, in un continuo sconfinamento nel vissuto della città di Sao Paulo. Betty, famosa attrice di telenovelas,è alla ricerca della sorella gemella Marlene, scomparsa all'età di quattro anni,che ora è una prostituta. A questa vicenda principale si intrecciano frammenti di altre storie come quella di Filippo che ha lasciato in Italia Giuli, incinta, per andare all'avventura in Brasile, e di due ragazze che incontrerà e con le quali nascerà un rapporto particolare. Filippo stesso incontrerà Betty,come in un circolo vizioso.


 


OMAGGIO A PIERO BARGELLINI – ERINNERUNG AN DIE ZUKUNFT


 (durata 90')


Montaggio a cura di Fulvio Baglivi del girato di un progetto incompiuto del grande sconosciuto dell'underground italiano, Piero Bargellini.   


       


L`AMICO IMMAGINARIO


(Italia, 1994, col., 81')


Regia: Nico D'Alessandria – Con: Victor Cavallo, Rocco Mortelliti, Roberto D'Alessandria, Valeria D'Obici, Fulvia Mosconi, Emiliano Vitolo, Giancarlo Parodi, Claver Salizzato.


Un sacerdote, don Daniele, si sente male in treno e muore alla stazione. Il suo amico, Dino Raider, ripercorre le tappe della sua lunga amicizia con lui, e nel contempo tenta un inventario della sua esistenza: il suo analista, il dottor Parodi, non riesce a farlo uscire da una sorta di solitudine profonda, di scollamento dalla realtà e di conseguente apatia che lui tenta di esorcizzare con un attaccamento quasi maniacale ad oggetti personali come un fischietto, vecchio residuato di attività sportive giovanili, o le scarpe che fa risuolare anche se ormai logore. I legami con la moglie sono incrinati: i due non hanno rapporti da sei mesi e si rimproverano a vicenda di non aiutarsi a superare la crisi. Tornano, nei ricordi, il primo incontro con Daniele, la sua ordinazione, il battesimo del figlio Mario, e pian piano la figura del sacerdote gli viene come un fantasma gentile, un angelo custode che segue passo passo il vagabondaggio mentale e fisico di Dino, che del suo passato comunista, impegnato in un quartiere popolare romano, non riesce a conservare che i brandelli di un sogno rivoluzionario spezzato. Una compagna del collettivo tenta di essergli vicino, come gli altri, ma nonostante le apparizioni tranquillizzanti e le parole di incoraggiamento che il defunto Daniele gli rivolge lungo l'arco delle sue giornate, davanti ad un bar o mentre fa jogging a Villa Borghese, Dino non sembra trovare stimoli ad uscire dalla "morta gora" in cui si dibatte. Finché l'immaginario amico lo precede verso una porta finalmente aperta sulla luce.



Domenica 29 aprile  dalle 1.05 alle 6.00  (4 ore e 55)


MARCO MELANI (IN) (SOD) DIS-FARE IL CINEMA (3)


 


con i film


 


NEWS FROM HOME / NEWS FROM HOUSE                       Prima Visione Tv   


(Israele/Francia/Germania,  2005, col., 97',  v.o.sott.it.)


Regia: Amos Gitai


Ultima parte di un progetto girato da Gitai nel corso di venticinque anni, che racconta la storia di una casa di Gerusalemme e dei suoi abitanti. Facendo seguito ai precedenti  House e  A House in Jerusalem, gia' trasmessi da Fuori Orario, Gitai racconta ancora una volta i rapporti tra israeliani  e palestinesi, tra abitanti passati e presenti. Il vecchio spazio comune  si e' ormai decomposto nello spazio mentale dell'esilio, interiore o esteriore.


 


FUORI ORARIO TROPICI / OMAGGIO A GIANNI AMICO         


Montaggio di Fuori Orario a partire da materiali di Marco Melani e Gianni Amico e dalle immagini di Tropici, realizzato  per la RAI nel 1968, il viaggio a piedi e in camion, dal Nordeste del Brasile fino a Recife, sull'Atlantico, e poi a San Paolo, di una famiglia di salariati agricoli, composta da padre, madre e due piccoli figli, alla disperata ricerca di lavoro, persone che secondo le parole di Amico passano dalla schiavitù al capitalismo internazionale.


 


PORTO DAS CAIXAS


(Brasile 1963, b/n  73' v.o.sott.it.)


Regia: Paulo Cesar Saraceni


Con Irma Alvarez (la donna), Reginaldo Faria (l'amante), Paulo Padilha (il marito), Sergio Sanz (il soldato), Josef Guerreiro (il barbiere), Margarida Rey (donna che vende le armi)


Tratto da un fatto reale avvenuto a Rio de Janeiro negli anni '50. Una donna vuole uccidere il marito per liberarsi di una vita impossibile. Ha bisogno di un complice. Dopo aver cercato di attirare un soldato, seduce il proprietario di un locale sperando che l'amore gli possa dare la forza di uccidere. Dopo l'omicidio, però, la donna è in preda a una forte crisi.
"In Porto das Caixas volevo fare un film che avesse due componenti principali: dare un'importanza fondamentale al personaggio della donna e rappresentare nella donna, in qualche maniera, ciò che è un paese abbandonato. Cioè volevo che tutto il contenuto sociale che faceva parte delle radici stesse del Cinema Nôvo nascesse non da una situazione sociale astratta, bensì da personaggi nei quali il pubblico potesse percepire una serie di problemi umani e sociali esistenti in Brasile. E anche la totale indifferenza dei politici di professione verso i problemi del popolo, interamente sottomesso mentre loro evitavano di fare la riforma agraria e si perdevano nella demagogia. Persone incapaci di capire. C'era una critica anche al popolo, critica che Glauber riprese in Terra em transe, alla sua manifesta impotenza di uscire da una situazione data, di ribellarsi. In Porto das Caixas è il personaggio della donna a liberarsi della sua situazione uccidendo il marito, che rappresenta per lei tutto un mondo contratto incapace di agire." (Paulo César Saraceni)


 


Lunedì 30 aprile 2007 dalle 0.50 alle 2.15  (1 ora e 25')


NERO SU NERO


Vittorio Cottafavi – La conquista dell'immagine


a cura di Esposito Francia Fumarola


 


 con


 


AUTORITRATTO AUSCHWITZ/L'OCCHIO È PER COSÌ DIRE L'EVOLUZIONE BIOLOGICA DI UNA LAGRIMA


Di Alberto Grifi


(1965-68/2007) – dur. 35'


 Scarti di moviola di Deserto rosso in cui Monica Vitti cerca di piangere, Antonioni e Grifi che si incontrano in un giardino molti anni dopo, un film girato nel campo di concentramento di Auschwitz con la testimonianza di un deportato sopravvissuto, la Palestina di oggi, il carcere nelle parole dello stesso Grifi lette da Alessandra Vanzi e una denuncia anonima del 1969 sulle violenze carcerarie. Questi gli elementi che tratteggiano questo film-saggio che non lascia scampo, l'ultima operazione cinematografica di Alberto Grifi.


 


IL GIGLIO DI QUELL'AMORE


(Italia 1964, b/n, 35')


Regia: Vittorio Cottafavi


Con: Ileana Ghione, Gianni Santuccio, Enrico Maria Salerno, Aldo Giuffrè, Raoul Grassilli


Rievocazione della resistenza, in occasione del 25 aprile 1964, attraverso le letture di scritti partigiani affidate a alcuni attori che più avevano lavorato con Cottafavi.

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