"28 settimane dopo", di Juan Carlos Fresnadillo

In questo crudele ribaltamento dell’arcaico conflitto tra padri e figli lo slalom stilistico di Fresnadillo porta a casa il risultato, ma quanta fatica zigzagare tra i molti déjà vu visivi e un finale aperto che sa di amara beffa soprattutto per gli abitanti dell’oltre Manica.

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Ancora Londra, ancora un virus letale. Gli ingredienti del secondo capitolo del catastrofico 28 giorni dopo firmato quattro anni fa da Danny Boyle (Trainspotting, The Beach, Sunshine) rimangono praticamente gli stessi, come del resto anche i produttori: lo stesso Boyle e Alex Garland. La capitale inglese sembra all’apparenza essere ritornata alla normalità dopo la terribile epidemia che ne ha sterminato la popolazione e violentato il paesaggio trasformando gli esseri umani in zombie antropofagi. I pochi sopravvissuti alla brutale carneficina sono costretti a vivere in perenne fuga o chiusi come topi lontano dalla luce del sole. Tra questi riesce a mettersi in salvo anche Don (Robert Carlyle) abbandonando però la moglie Alice (Catherine McCormack) nel rifugio dove si nascondevano. Se la prima parte del film, diretto questa volta dallo spagnolo Juan Carlos Fresnadillo (autore del pluripremiato thriller Intacto), parte proprio da dove eravamo rimasti e annuncia la possibile fine dell’emergenza, è nella seconda parte che accelera con maggior energia. L’arrivo dei figli della coppia nella zona verde e la scoperta che la madre è riuscita a sopravvivere al morbo grazie ad un’anomalia genetica sono il vero incipit della pellicola. Fresnadillo ci mette del suo maneggiando anche con accurata genialità alcune scene soprattutto lavorando con un frenetico montaggio e iniettando forti dose di truculento spatter in alcune scene. Così sono i brandelli di una famiglia spezzata ad essere frullati insieme in questo secondo capitolo. Fin dall’inizio, con l’angosciante scelta del padre di mettersi in salvo lasciando la moglie tra le fauci degli zombie. Una cicatrice che diventerà il segno di una rottura, o meglio di nuova agghiacciante riesplosione del virus, sancita dal bacio “untore” tra Don e Alice. Sarà l’inizio di un’altra vorticosa carneficina che vedrà, questa volta, fronteggiarsi un padre, affamato zombie, alla vorace ricerca dei due figli in fuga. In questo atroce ribaltamento dell’arcaico conflitto tra padri e figli lo slalom stilistico di Fresnadillo porta a casa il risultato, ma quanta fatica zigzagare tra i molti déjà vu visivi e un finale aperto che sa di amara beffa soprattutto per gli abitanti dell’oltre manica.

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Titolo originale: 28 Weeks Later
Regia: Juan Carlos Fresnadillo
Interpreti: Robert Carlyle, Rose Byrne, Jeremy Renner, Harold Perrineau
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 101’
Origine: UK / Spa,  2007

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