3/9/2006 – Aspettando il Leone d'Oro alla carriera
Su Studio Universal un omaggio a David Lynch
In occasione della consegna a David Lynch il 6 settembre 2006 del Leone d'Oro alla carriera della 63° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Studio Universal (Sky) gli dedica una serata speciale con 2 film da lui diretti.
L'appuntamento è mercoledì 6 settembre a partire dalle 21:00 con Una storia vera (1999) con Sissy Spacek e a seguire alle 23:00 The Elephant man (1980) con Anthony Hopkins.
Una storia vera
Un "road movie" dalle suggestive immagini di un'America rurale dai grandi spazi aperti che ha ottenuto una nomination all'Oscar 2000 per Richard Farnsworth come miglior attore protagonista. Ispirato da una storia vera, scritta da Mary Sweeney (anche montatrice e co-produttrice) e Neal Edelstein, la pellicola ha la fotografia del veterano Freddie Francis e la musica di Angelo Badalamenti.
Nel 1994 il settantatreenne Alvin Straight (Farnsworth), sprovvisto di patente, intraprende un viaggio con
The Elephant man
Anthony Hopkins, John Hurt e Anne Bancroft sono i protagonisti di questo film, opera seconda di Lynch girata in un suggestivo bianco e nero, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui miglior f
1884: John Merrick (Hurt) è un uomo che dalla nascita si porta dietro una malformazione al corpo, per questo tutti lo chiamano l'uomo elefante. Viene trattato come fenomeno da baraccone da un individuo senza scrupoli, ma
Regista, attore, produttore, sceneggiatore, compositore e pittore, David Lynch è considerato un artista a 360 gradi. Cineasta poliedrico e geniale ha dichiarato più volte ai giornalisti: "Avrei voluto fare lo psichiatra". Per il suo primo lungometraggio Eraserhead del 1977 è stato autore di regia, produzione, sceneggiatura, fotografia, montaggio ed effetti speciali. Film enigmatico e minimale fu giudicato inizialmente impossibile da distribuire ma, grazie all'aiuto del distributore Ben Barenholtz, divenne subito un cult e fu uno dei film più proiettati per i successivi dieci anni, divenendo un successo per la critica. Stanley Kubrick dichiarò che fu uno dei suoi film preferiti.