30/9/2008 – "Imatra "di Corso Salani al Museo Nazionale del Cinema

Al Cinema Massimo  questa sera alle ore 20.30 (ingresso libero)

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Il Museo Nazionale del Cinema presenta il 30 settembre 2008 al Cinema Massimo (sala 3) il film  Imatra. Pochi metri di Occidente, l’ultimo lavoro di Corso Salani. Il film sarà introdotto dal regista e da Steve Della Casa.

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Un regista italiano, la sua attrice madrilena. La sua assistente, ungherese di Lisbona. Una troupe minimalista, a Imatra. A girare un film, un documentario ai confini dell'Europa, negli ultimi metri di Occidente. Ma il film non è che la miccia capace di innescare il racconto di un'altra storia, esilarante, morbosa, accattivante: quella dell'ossessione di un uomo per una donna, per un mestiere, per le sensazioni che le due cose insieme non smettono di sollecitare nel cuore e nella mente. Ed ecco che il regista getta la maschera e svela un sorprendente talento di narratore, capace di donare un'esistenza immaginaria ai personaggi che il lettore ritrova nelle sequenze del film, ma anche a quelli rimasti dietro la macchina da presa. Lo fa a loro insaputa, rendendoli protagonisti di una vicenda parallela che ha luogo nel chiuso dei suoi pensieri, tutta giocata sul filo di desideri, timidezze, tic, nevrosi, suscettibilità che lo scrittore può esprimere libero dai vincoli del reale. Sempre in bilico tra l'autoironia e lo struggimento, si dipana, così, ininterrotto il flusso di un monologo denso di ironia e malinconia che sfiorano il film e prendono forma poi nel libro di cui si compone il cofanetto Imatra. Pochi metri di Occidente di Corso Salani, edito da Donzelli Editore per la collana Miele.

Corso Salani

Imatra – Confini d’Europa # 3

Italia 2006, 60’, col.

Imatra è una cittadina finlandese collocata giusto alla frontiera con la Russia, nella Carelia meridionale, una città la cui unica attrattiva di rilievo – alcune cascate di straordinaria bellezza – è stata nascosta pur di produrre energia elettrica in quantità. Una città che non ha mai avuto un piano regolatore e la cui economia è decollata solo grazie al flusso ininterrotto di cittadini russi che si recano lì per gli acquisti più diversi. Di per sé Imatra può apparire come un mero “shock absorber”, tra la ricchezza un po’ satolla e il benessere lievemente annoiato dei paesi scandinavi e gli stenti e le sperequazioni sociali di quel che resta dell’Unione Sovietica.

Ma Imatra è anche il luogo dove Blanca si è ritirata alla ricerca di un po’ di quiete e di un po’ di respiro, sbarcando il lunario come insegnante di spagnolo nel locale Istituto Politecnico, dopo una storia d’amore tormentata. Ma è proprio qui che il suo ex la raggiunge, col pretesto di un documentario industriale sulle imprese principali di Imatra, il regno del legno e dell’acciaio. Di qui, tra panorami maestosi di neve e di laghi e lente riprese d’interni di fabbrica, tra interviste incrociate a politici locali russi e finlandesi ed improbabili slogan su austere cittadine baciate dal successo, si dipana un dialogo intimo, delicato, a tratti ironico, a tratti commovente.

Sc.: C. Salani; Fot.: C. Salani; Int.: Paloma Calle, C. Salani

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