Riceviamo l'appello del direttore dell'Archivio Informatico del Cinema Italiano dell'ANICA, Aldo Bernardini, e molto volentieri lo pubblichiamo integralmente: è un grido d'aiuto per salvare un progetto riconosciuto unico, sia in Italia che all'estero, ed indispensabile per la "conservazione della memoria storica del nostro cinema":

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"L'Archivio informatico del cinema italiano dell'ANICA, ideato e diretto dal 1987 da Aldo Bernardini, ha sospeso i lavori per il venir meno del contributo ministeriale che, per ben due anni consecutivi (il 2002 e il 2003) è stato negato: per il 2002 l'ANICA è intervenuta a coprire autonomamente le spese per il lavoro della nostra piccola e qualificata équipe, ma per il 2003 la direzione dell'ANICA ha dichiarato di non poterlo più fare e per la prima volta dunque, dopo tanti anni, abbiamo dovuto sospendere l'attività.

E questo proprio alla vigilia della pubblicazione dell'ultimo volume filmografico contenente i dati essenziali di tutti i film realizzati da produttori e realizzatori italiani tra il 1995 e il 2000 e mentre erano in stato molto avanzato i lavori delle ultime fasi previste nel progetto.

L'imputazione e il controllo dei dati è praticamente terminato per quanto riguarda il cinema muto (con l'inserimento di tutti i soggetti disponibili e delle parole chiave per le ricerche), mentre per il periodo sonoro la revisione sistematica e le integrazioni dei dati già imputati, che stiamo portando avanti decennio per decennio, sono giunte fino alla fine degli anni Sessanta.

Senza il completamento di queste ultime, delicate fasi in cui era da tempo entrata la nostra attività le potenzialità di informazione e di ricerca assicurate dall'Archivio e la sua attendibilità scientifica risultano gravemente menomate. Senza contare che ciascuno di noi è ora costretto a cercare fonti alternative di reddito; e non è quindi affatto sicuro che, se e quando il lavoro potrà riprendere, tutti saremo ancora disponibili a ricominciare dal punto in cui ci eravamo interrotti.

Se questa situazione dovesse prolungarsi anche nel 2004, la ripresa del lavoro nell'Archivio diventerebbe dunque praticamente impossibile, vanificando tutto l'edificio che, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, eravamo riusciti a costruire e che stavamo ormai per consegnare a quanti si occupano oggi (e si occuperanno domani) del nostro cinema.

Una richiesta di ripristino del contributo, inviata il 17 u.s. al ministro Giuliano Urbani, e una sollecitazione indirizzata alla Direzione dell'ANICA alla stessa data, non hanno a tutt'oggi avuto esito, non hanno ottenuto risposta.

Rivolgo quindi un appello urgente alle associazioni di categoria e ai tanti operatori culturali, studiosi, critici e professionisti che nel corso degli anni Novanta hanno apprezzato i servizi e i volumi messi a disposizione dall'Archivio, perché si facciano promotori delle iniziative che riterranno più opportune finalizzate alla riapertura del contributo pubblico ovvero alla ricerca da parte dell'ANICA di fonti di finanziamento sostitutive: si tratta di salvare un'impresa che molti hanno riconosciuto, in campo nazionale e internazionale, come unica nel suo genere, come un insostituibile strumento al servizio della conservazione della memoria storica del nostro cinema."

Il direttore Aldo Bernardini rimane a disposizione per fornire ogni informazione aggiuntiva circa l'attività della struttura: la sua e-mail è aurora@goldnet.it

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