“40 giorni & 40 notti” di Michael Lehmann
Tutta la verve di questo film, che ha l’esile struttura di un’operetta settecentesca, nasce dalla forza del paradosso, dalla tragicomica tensione della contraddizione fra pulsioni e repressioni, attrazioni e costrizioni, desideri e rinunce.
Ed, in effetti, tutta la verve di questo film che ha l’esile struttura di un’operetta settecentesca nasce dalla forza del paradosso, dalla tragicomica tensione della contraddizione fra pulsioni e repressioni, attrazioni e costrizioni, desideri e rinunce. Un unico movimento dialettico e circolare che attraversa molte sequenze e forza la compattezza logica della materia visiva spingendola verso una comicità a tratti surreale, in bilico fra sogno e allucinazione – vedi la sequenza in cui Hartnett è in preda ad una sorta di delirio da astinenza sessuale – sempre pronta a curvare intelligentemente le traiettorie di una storia altrimenti piana e lineare.
Titolo originale: 40 Days and 40 Nights.
Regia: Michael Lehmann.
Sceneggiatura: Rob Perez
Fotografia: Elliot Davis.
Montaggio: Nicholas C. Smith
Musica: Rolfe Kent
Scenografia: Sharon Seymour
Costumi: Jill M. Ohanneson
Interpreti: Josh Hartnett (Matt Sullivan), Shannyn Sossamon (Erica Sutton), Paulo Costanzo (Ryan), Adam Trese (John Sullivan), Emmanuelle Vaugier (Susie), Lorin Heath (Diana), Aaron Trainor (cameriere), Glenn Fitzgerald (Chris), Monet Mazur (Candy), Christine Chatelain (Andie), Keegan Connor Tracy (Mandy)
Produzione: Tim Bevan, Eric Fellner, Michael London per Milo Productions/Studio Canal/Universal Pictures/Working Title Films
Distribuzione: UIP
Durata: 94’
Origine: Stati Uniti/Gran Bretagna/Francia, 2002