42° edizione del Torino Film Festival – Tutti i premi
Dal dramma belga Holy Rosita di Wannes Destoop al coraggioso L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack; ecco tutti i premi assegnati alla 42° edizione del festival
Torino Film Festival
La 42° edizione del Torino Film Festival, svoltasi dal 22 al 30 novembre, assegna a Holy Rosita di Wannes Destoop il premio come Miglior Film. Il film racconta di una donna allegra che vuole avere dei figli, ma le persone che la circondano credono sia un sogno irresponsabile dal momento che Rosita riesce a malapena a badare a se stessa. Nel momento in cui resta incinta decide di tenere la gravidanza in segreto. Ad eleggere il film vincitore è stata la giuria presieduta da Margaret Mazzantini, affiancata da Milcho Manchevski, Anne Parillaud, Giovanni Spagnoletti e Krzysztof Zanussi. Gli stessi giudici hanno conferito il Premio Speciale della Giuria IWONDERFULL a Vena di Chiara Fleischacker.
Il premio alla Miglior Sceneggiatura è stato assegnato a L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack, film che racconta di una giovane coppia che a seguito della nascita del loro bambino intersessuale ha tre giorni per sceglierne il genere. La giuria lo definisce “Un titolo dalla grande universalità. È un film bellissimo, coraggioso e commovente su un tema che si vede poco nel cinema di finzione: l’intersessualità.”
Il premio per la Miglior Interpretazione va a Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster in Madame Ida e River Gallo in Ponyboi.
Menzione speciale a Dissident di Stanislav Gurenko e Andrii Al’ferov, storia di un ex soldato dell’esercito ucraino, che ha combattuto per l’indipendenza della sua nazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Al suo ritorno in Ucraina cerca di trovare il suo posto nella società in tempo di pace.
Nella sezione documentari vince il premio come Miglior Film Le Retour du Projectionniste di Orkhan Aghazadeh: documentario francese che racconta la storia di Samir, un protezionista ai tempi dell’URSS in un villaggio ai confini dell’Iran. Il premio speciale della Giuria ex aequo va a I’m not Everything I Want to Be di Klára Tasovská e The Brink of Dreams di Ayman El Amir, Nada Riyadh.
Per il concorso Cortometraggi, la giuria presieduta da Michela Cescon e composta da Darko Perić e Nicola Nocella assegna il premio Miglior Film a Walk In di Haneol Park, per la “capacità del racconto in una dimensione inaspettata con uno stile personale, impeccabile e con punte di pura poesia”. Il Premio speciale della Giuria viene assegnato a Fire Drill di Maximilian Villwock. Someone’s Trying to Get In di Colin Nixon riceve invece una menzione speciale.
Il Premio Fipresci viene assegnato a Vena di Chiara Fleischhacker per “la sua capacità di trasformare la storia intensa di una maternità in un percorso plausibile di salvezza dalle dipendenze grazie a un’interpretazione molto umana.” Il cortometraggio Due sorelle di Antonio De Palo vince il Premio Rai Cinema Channel; la giuria scrive nella motivazione che si tratta di “Un film che fa sentire addosso il freddo e lo strazio di chi nella vita è stata ridotta in schiavitù da colui che invece doveva proteggerla, grande prova dei protagonisti che interpretano il male senza fare sconti, lasciandoci però la speranza della libertà”.
Il Premio Achille Valdata va a L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack, vincitore anche del Premio Scuola Holden conferito dagli studenti e dalle studentesse della scuola. Le Mezioni Speciali vanno a Under the Grey Sky di Mara Tamkovich e Ponyboi di Esteban Arango. La giuria del Premio Occhiali di Gandhi decreta vincitore From Ground Zero, ideato da Rashid Masharawi, per “aver saputo guardare oltre la vendetta, oltre l’ingiustizia quotidianamente subita, con una pluralità di linguaggi che mostrano la resistenza del popolo palestinese attraverso l’atto creativo e la gioia di stare insieme”.