50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze
Arriva alla VII edizione l'iniziativa che quest'anno unisce tante voci in un solo grande coro per dire STOP alla violenza sulle donne. Appuntamento ricco di eventi e manifestazioni che faranno emergere l'imprescindibile ruolo della donna nella società, attraverso la promozione della cultura cinematografica. Dal 25 ottobre al 15 dicembre
"L'unica che può fare questo ruolo sono io, perché questa è la mia vita". A riportare le parole rilasciate in un'intervista dalla regista indipendente Barbara Loden, è Maresa D'Arcangelo, direttrice assieme a Paola Paoli del Festival Internazionale di Cinema e Donne, richiamando immediatamente l'evento che aprirà la "50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze". Il 24 ottobre infatti, si inaugurerà la manifestazione con il film Wanda del 1970, scritto, prodotto, diretto ed interpretato da una delle registe più interessanti del panorama cinematografico della seconda metà del '900. Il film di Barbara Loden, seconda moglie e collaboratrice di Elia Kazan, è stato restaurato, o meglio letteralmente "ricostruito" grazie alla collaborazione tra Gucci e The Film Foundation di Martin Scorsese, dopo il fortunato ritrovamento delle bobine a 16 mm, presso un laboratorio di restauro cinematografico che stava fallendo.
Una coincidenza questa, che si trasforma nell'opportunità di poter riscoprire una cineasta indipendente dalle umili origini, attraverso la storia della protagonista del suo film-debutto che le valse il Premio della Critica al Festival di Venezia: una donna della classe operaia che si ribella al suo status, abbandonando la famiglia per divenire complice di un rapinatore. «Ma oggi, la ribellione delle donne non basta a cambiare la realtà. Va bene sensibillizzare, ma bisogna cambiare la forma mentis della nostra società» continua Maresa D'Arcangelo che da anni porta avanti una vera e propria missione del Festival Internazionale di Cinema e Donne che quest'anno compie 35 anni.
Il 25 ottobre sarà proprio Il Festival di Cinema e Donne ad aprire la rassegna cinematografica più grande d'Italia, composta da 9 festival internazionali, anteprime, rassegne cinematografiche europee ed extraeuropee, incontri con le/gli autrici/autori e premiazioni. Il palcoscenico dell'iniziativa sarà L'Odeon di Firenze, sala inaugurata nel 1922 che racchiude la vera Storia del Cinema italiano e mondiale. La prima tappa, dal 25 al 30 ottobre proporrà 50 film (medi, corti e lungometraggi) divisi in 8 sezioni, raccolti sotto il titolo simbolico Volver. Il senso della parola richiama con forza la voglia di identità, di coesione che che la nuova generazione di artiste richiede a gran voce: la libertà che le donne delle passate generazioni hanno ottenuto con sacrificio, oggi si rinnova nutrendosi di nuovi talenti.

Il festival prosegue dal 31 ottobre al 3 novembre con France Odeon, il Rendez-Vous cinematografico tra l'Italia e la Francia che regala al pubblico le emozioni del cinema contemporaneo francese, selezionando opere d'autore giunte direttamente dal Festival di Cannes e non solo. Al coro del No alla violenza sulle donne, si uniscono le voci del Florence Queer Festival (dal 6 al 12 novembre) che arriva alla sua undicesima edizione diretta da Bruno Casini e Roberta Vannucci. Trenta titoli tra documentari, corti e lungometraggi e la presentazione dei due concorsi video Videoqueer e Se hai Testa fai il test. Tra le anteprime presentate, la metamorfosi da blog a film che prende il titolo Lei disse sì, documentario che in-segue il matrimonio di Ingrid e Lorenza, in fuga dal Bel Paese alla volta della Svezia, per il fatidico sì. Altro titolo di spicco è L'antigattopardo. Catania racconta Goliarda Sapienza di Alessandro Aiello e Giuseppe Di Maio che raccontano una delle autrici più incredibili e trasgressive del '900.
Dal 13 al 17 novembre il testimone passa allo Schermo dell'Arte Film Festival, dedicato alle arti contemporanee strettamente connesse al cinema, diviso nelle sezioni Cinema d'Artista e Sguardi. Il focus d'autore quest'anno si concentrarà sull'opera cinematografica dell'artista lituano Deimantas Narkevicius.
Segue dal 22 al 28 novembre la XIII edizione del River to River-Florence Indian Film Festival che lunedì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, proporrà il film Lessons in forgetting di Unni Vijayan, ispirato all'omonimo libro di Anita Nair; storia che narra le vicende di Jak alle prese con i pregiudizi che la comunità del piccolo villaggio Tamil Nadu riserva nei confronti delle donne.
A rilanciare e sostenere l'universo del Cinéma Vérité è Il Festival dei Popoli, Festival internazionale del cinema documentario, che continua sulla scia luminosa accesa a Venezia da Sacro Gra di Gianfranco Rosi, con «il fascino speciale a prescindere» del film-documentario, così definto da Stefania Ippoliti (responsabile Area Cinema Toscana). Dal 30 novembre al 7 dicembre il miglior del cinema del reale.
Una Finestra sul Nord, rassegna di cinema finlandese, condivide il suo punto di vista accogliendo il fil rouge del no alla violenza sulle donne, attraverso tre film: Aglaja di Kristina Deák (dura storia di una ragazza nata e cresciuta in un circo dell'Europa dell'Est), Kerron sinulle kaiken di Simo Halinen (racconta il disagio di un uomo che diventa donna, superato attraverso la riconciliazione col proprio corpo) e A Lady in Paris di Ilmar Raag (che narra le vicende di una donna estone a Parigi che fa da badante ad un'anziana signora), in programma dall'8 all'11 dicembre.
A "scandalizzare" il pubblico della grande rassegna è invece il film Klip della regista serba Mija Miloš, presentato dal Balkan Florence Express il 12 e 13 novembre, che punta la camera sullo squilibrato e violento rapporto uomo/donna nella degradata periferia di Belgrado. Tra l'ossessione del corpo, della bellezza e la sua inevitabile caducità, il filtro al limite del pornografico della regista serba stupisce per le immagini in "presa diretta" di una realtà ancora poco nota.
A chiudere l'evento il 14 e 15 dicembre sarà Immagini e Suoni del Mondo. Festival del film etnomusicale che si unisce con il film Violeta Parra se fue a los cielos di Andrés Wood, raccontando la vita di un'artista straordinaria, la quale incarna la donna simbolo nascosta nelle pagine di questo straordinario festival: Amica, Sorella, Moglie, Madre e Figlia.
«Costruire la cultura, imparare a rispettare le donne e condividere tutto questo, vuol dire accudire il mondo di cui noi TUTTI siamo responsabili», con queste parole Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura, Commercio e Turismo della Regione Toscana lancia un invito al "nuovo che racconta il nuovo", a tutte le donne e gli uomoni delle passate generazioni che accolgono i giovani, portando avanti l'impegno creativo legato alle tematiche sociali più urgenti, che muovono ogni anno i propositi della "50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze".