6/7/2001 – Leone d'oro alla carriera per Eric Rohmer

L'insigne riconoscimento sarà consegnato al regista francese il prossimo 7 settembre

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– La Biennale di Venezia ha attribuito a Eric Rohmer il Leone d'oro alla carriera della 58esima Mostra del cinema. Il premio sarà consegnato venerdì 7 settembre per esplicita richiesta del regista, come spiega una nota della Biennale, quando al festival verrà proposto il suo ultimo film, 'L'anglaise et la duc', interamente realizzato con tecnologie digitali.

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Il Leone alla carriera, proposto da Alberto Barbera e deciso dal consiglio d'amministrazione della Biennale presieduto da Paolo Baratta, intende premiare "l'eccezionalità di un autore che ha saputo restare fedele a se stesso e attendere il momento in cui la sua evoluzione avrebbe raggiunto quella del pubblico". Una fedeltà premiata da un successo magari di nicchia costante, che lo ha reso invulnerabile alle trasformazioni economiche del mercato, indipendente dal sistema delle sovvenzioni pubbliche, impermeabile al flusso delle mode e delle correnti estetiche".

Per la Biennale, "tanto più moderno quanto più teso alla conquista di un esasperato classicismo, il cinema di Rohmer rivendica gli intrecci con la letteratura e il teatro come reazione al predominio delle "belle immagini". In un'epoca di transizioni, dominata dal culto della tecnica, la lezione di Rohmer si rivela come un salutare antidoto a tanto cinema contemporaneo, vanamente ripiegato su di se".

Rohmer, maestro della Nouvelle vague, "è uno dei pochi cineasti cui viene universalmente riconosciuto il merito di essere un testimone della sua epoca. La forza dei suoi film, rivisti a qualche anno di distanza, consiste anche nel sapersi imporre come insostituibili documenti sociologici sull'aria del loro tempo. Per la capacità di restituire problematiche atteggiamenti e discorsi proprio di un determinato momento storico, senza alcun preconcetto e senza mai cadere nelle trappole di una modernità di facciata, dell'adesione a un'ideologia troppo marcata, della tentazione di fare moda o tendenza".

Rohmer, il cui vero nome è Jean-Marie Maurice Scherer, è nato a Tulle (Francia). Regista, critico, saggista e insegnante al liceo, è stato fondatore con Godard e Rivette della "Gazette du cinema" e redattore capo dei "Cahiers du cinema". Il suo film d'esordio, 'Journal d'un scelerat', è del '50. Buona parte dei suoi lavori sono divisi in serie: Racconti morali, sei titoli tra il '63 e il '72 tra cui "La collezionista", "La mia notte con Maud", e "Le genou de Claire"; Commedia e proverbi, sette titoli degli anni '80 tra cui "Le notti di luna piena" e "Il raggio verde"; "Racconti delle quattro stagioni", inaugurati nel '90 con "Racconto di primavera".

Rohmer, premiato a Cannes, Berlino, San Sebastian, ha vinto il Leone d'oro a Venezia (dove è stato presente sei volte) nell'86 con "Il raggio verde".

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