60 Seconds of Solitude in Year Zero. Cinema che brucia per la libertà del cinema


60 Seconds of Solitude in Year Zero: per ciascun regista un minuto inedito, un film-installazione che dura una sola notte, a Tallinn, in Estonia: una lettera d'amore alla libertà del cinema, una celebrazione della celluloide resistente, un evento dal vivo che brucia la pellicola alla fine della proiezione

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"Ogni fotogramma del film verrà perso per sempre. Proprio come ogni secondo della tua vita che vale la pena di ricordare".

 

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60 Seconds of Solitude in Year Zero La capitale dell'Estonia chiude un anno come Capitale della Cultura con un evento che è una vera e propria lettera d'amore alla libertà del cinema.

Il 22 dicembre 2011 si terrà una cerimonia unica e irripetibile: verrà proiettato un film collettivo firmato appositamente da grandi registi di tutto il mondo, silenzioso, musicato dal vivo da un'orchestra di 60 elementi, una sorta di potlatch simbolico in cui alla fine della proiezione, l'unica copia esistente del film, in 35mm, verrà data alle fiamme insieme allo schermo che l'ha ospitata, nella notte gelida della baia di Tallinn.

 

 


60 Seconds of Solitude in Year Zero è un omaggio al fragile tessuto larger-than-life del cinema, alle cose che vale la pena guardare e ricordare, un'ode "all'arte del cinema non mercificato" e alla "celluloide come mezzo sacro dell'arte cinematografica" in un'era in cui nuove tecniche sembrano prendere il sopravvento.

 

L'evento non si ripeterà: sarà musicato dal vivo dal compositore Ülo Krigul, non sarà trasmesso nè sarà mai messo in commercio a scopo di lucro, a sottolineare la natura del progetto, che riunisce alcuni grandi cineasti contemporanei in una forma di resistenza a una cnematografia dominata "dal cinismo delle logiche di marketing".
 

60 Seconds of Solitude in Year Zero: registi da tutto il mondoI registi coinvolti (molti scandinavi, tra cui il vincitore del 29° Torino Film Festival, e moltissimi orientali, ma anche americani, inglesi, austriaci – citiamo solo Naomi Kawase, Simon Rumley, Brian Yuzna, Aki Kaurismäki, Amir Naderi, Park Chan-Wook, Brillante MendozaGustav Deutsch, Jorge Michel Grau, Ken Jacobs, Rafi Pitts, Pen-ek Ratanaruang, Albert Serra, Eric Khoo, Sogo (Gakury?) Ishii, Shinji Aoyama) sono stati invitati proprio con una lettera d'amore (eccola, pubblicata da Twitch), diretta a chi ama il cinema "appassionatamente e disperatamente", a realizzare 60 secondi in qualsiasi formato e stile.

Per approfondire meglio il significato di questa iniziativa, evento collaterale del 15° Tallin Black Nights Film Festival, tenutosi dal 16 al 30 novembre 2011, c'è anche un Manifesto, firmato dagli organizzatori Taavi Eelmaa e Veiko Õunpuu (Tallinn 2011 Foundation & NPO 60SEC) che ai fortunati spettatori ricordano soltanto di coprirsi bene e di accettare le bevande calde che saranno servite durante la performance.


Ecco il trailer del progetto collettivo e due anteprime rilasciate dal giovanissimo filmaker torinese Maxì Dejoie (The gerber syndrome) e dall'ucraino  Viktor Kaganovich (Virtuos Visitor), e di seguito, l'elenco completo dei registi che partecipano a 60 Seconds of Solitude in Year Zero.
 

 

Viktor Kaganovich  60 seconds of solitude, final cut
 

 

Maxì Dejoie – 60 seconds of solitude – trailer
 

 
 

Adam Wingard (USA) Aku Louhimies (Finland) Albert Serra (Catalan) Amir Naderi (Iran) Andres Tenusaar (Estonia) Ari Alexander Ergis Magnússon (Iceland) Auraeus Solito (Philippines) Brian Yuzna (USA) Brillante Ma. Mendoza (Philippines) Bruce McClure (USA) Edmund Yeo (Malaysia/Japan) Eric Khoo (Singapore) Feyyaz (Germany) Gereon Wetzel (Germany) Gillian Wearing (UK) Gustav Deutsch (Austria) Hafsteinn Gunnar Sigurðsson (Iceland) Ishii Sogo-Gakuryu (Japan) Jan Ijäs (Finland) Jeon Kyu-hwan (South Korea) Jes Benstock (UK) Jorge Michel Grau (Mexico) Jussi Jaakola (Finland) Jussi Reittu (Finland) Kang Kiyoung aka Dalpalan (South Korea) Kari Yli-Annala (Finland) Ken Jacobs (USA) Kim Jee-woon (South Korea) Kyungwon Moon (South Korea) Malcolm Le Grice (UK) Manuela Kaufmann (Italy) Marina Manushenko (Switzerland) Mark Boswell (USA) Mark Cousins (Ireland) Mart Taniel (Estonia) Maxì Dejoie (Italy) Michael Glawogger (Austria) Mika Taanila (Finland) Naomi Kawase (Japan) Norbert Shieh (USA) Oliver Whitehead (Finland) Park Chan-wook (South Korea) Pen-ek Ratanaruang (Thailand) Phie Ambo (Denmark) Rafi Pitts (Iran) Ronni Shendar (Israel) Shinji Aoyama (Japan) Simon Rumley (UK) Tolga Karacelik (Turkey) Tom Tykwer (Germany) Veiko Õunpuu (Estonia) Viktor Kaganovich (Ukraine) Ville Kerimaa (Finland) Vimuktthi Jayasundara (Sri Lanka) Woo Ming Jin (Malaysia).

 

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