7/6/2005 – Cinema &/è lavoro
A Terni, fino all'11 giugno, Silvio Muccino, Fabrizi regista, il 30° compleanno di Fantozzi, Tavernier+Ozpetek sul mestiere del regista
Un attore del presente e un attore/autore del passato fianco a fianco: Silvio Muccino e Aldo Fabrizi (tra i materiali inediti esposti nella mostra a lui dedicata manifesti, locandine e foto che lo ritraggono sui set di Emigrantes, Benvenuto Reverendo, La famiglia Passaguai e Una di quelle) saranno i perni dell'omaggio al lavoro più bello e complicato, quello dell' attore, ovvero di chi deve usare il proprio corpo come strumento. Un omaggio che prosegue il percorso che dallo scorso anno il festival umbro ha intrapreso, ovvero rispondere a questa domanda: c'è qualcosa in più che incontrando gli attori e gli autori possiamo capire del lavoro del cinema? E' per questo che oltre alle proiezioni di film saranno presenti personalità di spicco come Bertrand Tavernier, che verrà premiato da Ferzan Ozpetek (lo stesso premio che l'altr'anno Roberto Benigni diede a Ken Loach, ovvero, il premio "Per il lavoro nel cinema"). In anteprima verrà presentato l'ultimo film del regista francese, La piccola Lola, che tratta del tema delicatissimo dell'adozione. Ma il lavoro del cinema non è solo lo spettacolo. Paolo Villaggio che trent'anni fa iniziava l'avventura di Fantozzi sul grande schermo, ha dimostrato come attraverso la satira, la comicità d'azione e di parola, la spietata osservazione del quotidiano, si possa raccontare l'infinita varietà del mondo del lavoro impiegatizio con la precisione del sociologo e il tocco fiabesco del grande affabulatore. E Villaggio festeggerà questa fatidica ricorrenza insieme a Serena Dandini. Alessandro D'Alatri e Fabio Volo, invece, saranno presenti per parlare del modo in cui il lavoro condiziona in maniera decisiva la nostra biografia (che è il tema, non sotterraneo, del loro ultimo film, La febbre).
Qualcosa del genere, in maniera molto diversa, è al centro di My Architect, di Nathaniel Kahn, che l'altr'anno era candidato all'Oscar, dedicato al padre di tutta l'architettura americana contemporanea (che consentirà di dedicare uno spazio particolare ai rapporti tra cinema e architettura). Altri spunti per altre visioni saranni ad esempio "il lavoro mangia l'anima", titolo di una piccola retrospettiva di film che affrontano l'impatto del lavoro e della sua ricerca sulla nostra esistenza o, ancora, il sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo, l'utopia più diffusa oggi, sul quale si fondano proiezioni quali La vita è breve ma la giornata è lunghissima di Lucio Pellegrini e Gianni Zanasi o Inside Deep Throat di Fenton Baily e Randy Barbato, Forse si, forse no di Stefano Chiantini e Being Julia di István Szabó. Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, nella serata finale, prendendo spunto da film come Mondovino e Sideways, si festeggerà questo insolito sodalizio tra il grande schermo e l'enologia con un party offerto dai migliori produttori di una regione, come l'Umbria, che del lavoro sul vino ha fatto una propria specialità da millenni. Altri ospiti della manifestazione Mimmo Calopresti, Steve Della Casa, Curzio Maltese, Cielo Pessione Fabrizi (nipote dell'attore) e Domenico Starnone.
Per info:
Cinema &/è Lavoro
Festival Cinematografico dell'Umbria
c/o Capolavoro Associazione Culturale
Via Di Vitalone 8 – 05100 Terni
Tel. 0744/272045
Fax 0744/226908
mailto: infofestival@cinemaelavoro.com
News a cura della rubrica "CineGuinness"