Intervistato stasera da Tatti Sanguineti durante la trasmissione radiofonica Hollywood Party, Gianni Minà non ha saputo resistere alla tentazione di levarsi un sasso dalla scarpa. Approfittando dell'etere messogli a disposizione dalla RAI su RadioTre, Minà ha ricordato che il servizio pubblico radiotelevisivo, che tanto deve al giornalista, non ha esitato a disfarsene. "La Moratti mi tolse il lavoro, il centrosinistra non me lo ha ridato", ha detto Minà, riferendosi al fatto che il suo monumentale lavoro su Diego Armando Maradona (10 dvd editi da gennaio dalla Gazzetta dello Sport), "dà da mangiare a me e alla mia famiglia, a costo di mesi di lavoro continuo e di diverse notti insonni".

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Minà verrà premiato al Festival di Berlino domenica sera alle 21.30 con la Berlinale Kamera, ambito riconoscimento che dal 1986 viene consegnato a personalità distintesi in campo cinematografico: è il giusto tributo a quarant'anni di attività documentaristica da parte del giornalista, scrittore e regista italiano. Quest'anno, oltre a Minà, Berlino gratifica la regista ungherese Márta Mészáros e I giornalisti Dorothea Moritz e Ron Holloway. Di Minà verranno proiettati, dopo la premiazione, i suoi lavori su Che Guevara e Fidel Castro. Sempre ad Hollywood Party, Minà ha concluso l'intervista dicendo che la Berlinale Kamera "lo rende orgoglioso", compensando l'amarezza per l'esclusione dalla RAI. (u.m.)

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