8/3/2008 – L'altra metà dell'inferno

A Fuori Orario Mizoguchi, Muratova e de Oliveira

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RAITRE
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Di Pace Francia Fumarola Giorgini Melani Turigliatto e Bendoni

presenta

 

Sabato 8 marzo dalle 1.35 alle 7.00 (5h 25’)
L’ALTRA META’ DELL’INFERNO
con i film

Vita di O Haru donna galante
(Saikaku ichidai onna, Giappone 1952, b/n) v.o. sott. italiani
Regia: Kenji Mizoguchi
Soggetto e sceneggiatura: Ko Fujibuyashi
Fotografia: Yoshimi Hirano, Yoshimi Kono, Musiche Ichiro Saito
Con: Kinuyo Tanaka Toshirô Mifune Masao Shimizu Tsukie Matsura
E' la storia di una ragazza giapponese dell'epoca feudale che serve a palazzo e si innamora di un giovane di condizione inferiore. Scoperta, viene cacciata con la famiglia. Di qui hanno inizio le sue vicissitudini che vedono alternarsi periodi di sfortuna sempre maggiore. Di gradino in gradino, assillata dal padre che non cessa di rimpiangere e di rimproverarle la condizione perduta, Oharu scende sempre più in basso. Da favorita di un signorotto, a geisha in una casa di piacere, da ultimo sarà venditrice di amore tra i facchini e i marini del porto. Terminerà la sua triste odissea sotto le vesti di monaca buddista, vivendo di elemosine, in attesa della morte.
PREMIO INTERNAZIONALE ALLA MOSTRA DI VENEZIA 1952.

Lunghi addii
(Dolgie provody, Urss 1967, col., 91’ circa, v.o. sott. italiani)
Regia: Kira Muratova
Con: Zinaida Sharko, Oleg Vladimirsky, Tatyana Mychko, Yuri Kayurov, Svetlana Kabanova, Lidiya Dranovskaya, Lidiya Brazilskaya
Una madr, possessiva e gelosa, e suo figlio, solitario e riservato. Storie di ordinaria alienazione familiare. Dialoghi laconici, scivolamenti nella comunicazione, distorsioni dei rapporti e del loro mancarsi. Il percorso elegiaco della separazione del giovane Sasha dall’amore dispotico della madre verso un territorio sconosciuto…

L'Angelo (Episodio da "Inizio di un secolo sconosciuto")
(Urss, 1967, b/n, 36’, v.o.con sott. it.)
Regia: Andrei Smirnov, Larisa Shepitko
Con: Leonid Kulagin, Sergei Volf, Nikolai Gubenko, Yevgenii Guryonov
Il film è composto da due mediometraggi: il primo è L’angelo (regia Smirnov) ed è tratto da un racconto di Yuri Olesha e riguarda l’avventurosa fuga di un gruppo di profughi durante la guerra civile tra i russi Bianchi e Rossi (1920).

 

Domenica 9 marzo 2008 dalle 2.00 alle 6.00 (240’)
L’ALTRA META’ DELL’INFERNO (2)
con i film

Alla scoperta della vita
(Poznavaya belyj svet, Urss, 1978, col, 74’) V.O. sott.it.
Regia: Kira Muratova
Con: Nina Ruslanova, Sergej Popov, Aleksej Zharkov, Lyudmila Gurchenko.
Uno dei più grandi film d’amore mai girati. L’amore tra un camionista e una cuoca in una delle aree di grandi lavori pubblici nelle zone desolate della Siberia sovietica.

 

Mutamenti del destino
(Peremena uchasti, Urss 1987, col, 100’) V.O. sott.it.
Regia: Kira Muratova
Con: Natalya Leble, Yuri Shlykov, Vladimir Karasyov, Leonid Kudryashov, Oksana Shlapak, Vladimir Dmitriyev
Una donna finisce in prigione per aver ucciso con una pistola un uomo, forse il suo amante, forse un molestatore. Il marito, con l’aiuto di un avvocato, cerca di farla scagionare dall’accusa di omicidio. Kira Muratova mette in scena un film sulla ripetizione, sulla differenza, sul differirsi dei concetti di giustizia e morale, di verità, di finzione e di costruzione, attraverso una visione caleidoscopica di pochi momenti rifrangentesi nella complessità del loro apparire.

 

Lunedì 10 marzo 2008 dalle 0.55 alle 2.15 (1 ora e 20”)

POLVERE DI CINEMA
con i film

Porto della mia infanzia
(Portogallo/Francia, 2001, colore v.o.sott.it., 58’)
Regia: Manoel de Oliveira
Con: Agustina Bessa-Luis, Leonor Baldaque, Maria de Medeiros, Leonor Silveira
Il documentario su Oporto, città natale del maestro portoghese, è piuttosto una sorta di viaggio, una ricerca nella memoria, in cui de Oliveira ha scelto di filmare "ciò che non esiste più, ciò che solo gli occhi della memoria sono in grado di vedere. Si tratta di alcuni ricordi di un tipo di vita e d’immagini del passato che, anche se mi appartengono, non fanno un’autobiografia" (M. De Oliveira). Malinconico e ilare immemoriale di un Portogallo ancora da venire.

 

 

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