8/6/2006 – La Storia Segreta del Cinema Russo e Joaquim Pedro de Andrade

Alla 63. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica

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Il Presidente della Fondazione La Biennale di Venezia, Davide Croff, e il Direttore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Marco Müller, annunciano due iniziative legate alla 63. edizione della rassegna veneziana (30 agosto – 9 settembre 2006), e due nuovi giacimenti culturali riscoperti e restaurati: la Storia Segreta del Cinema Russo, la sezione di opere riproposte che, dopo il successo della Storia Segreta del Cinema Italiano nel 2004 e della Storia Segreta del Cinema Asiatico nel 2005, sarà presentata in collaborazione con l'Agenzia Federale per la Cultura e la Cinematografia e Sovexportfilm di Mosca. Accanto a questa, la 63. Mostra riscoprirà Joaquim Pedro de Andrade, uno dei "padri" del Cinema Novo, il movimento che rinnovò alle radici la cinematografia brasiliana, un "maestro invisibile" delle avanguardie storiche.

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Il nuovo cantiere di riproposte che La Biennale di Venezia realizza sotto il titolo di Storia Segreta del Cinema Russo, in collaborazione con l'Agenzia Federale per la Cultura e la Cinematografia della Federazione Russa, sarà dedicato ai cineasti di quella realtà e alle loro opere rimaste "invisibili" o ritornate tali. La 63. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica presenterà 18 sorprendenti titoli, che spaziano dai film portanti per la storia del cinema sovietico ai film condannati a giacere negli archivi, tra cui 10 restauri. Opere e autori di questo cinema popolare d'avanguardia, scarsamente o anche mai conosciute in Italia, verranno presentati da un gruppo di "padrini" d'eccezione, capitanato dal più noto dei registi russi contemporanei, Nikita Mikhalkov, che ha così commentato la presentazione della retrospettiva: "Come regista, so quanto è difficile trovare un equilibrio fra il cinema del privato e il cinema epico. Attraverso le canzoni il cinema sovietico ha raggiunto questo equilibrio, creando un cinema di immediata efficacia e aprendo la strada alle nuove possibilità stilistiche. L'insieme dei meravigliosi talenti: attori, registi, compositori, è stata e rimane la garanzia del fatto che i film non invecchiano. Splendide trovate registiche e splendide prove degli attori: prima di tutto, delle dive sovietiche. Insomma, come dice un proverbio russo, meglio vedere una volta che sentire cento volte. Anche se il sentire cento volte le magiche voci di queste commedie musicali ha scandito la nostra storia…"


 


All'interno della programmazione verranno messi in risalto i percorsi, segnati da una continua dialettica tra vecchio e nuovo, ortodossia ed eresia, di due registi: Grigorij Aleksandrov e Ivan Pyr'ev. Come data d'arresto della carica innovativa del musical sovietico si è scelto il 1974, l'anno della commedia musicale molto «Nouvelle Vague» di Andreij Koncalovskij (un altro dei «padrini» o «testimoni» che saranno presenti alla Mostra per accompagnare la programmazione).


La molteplicità delle proposte estetiche del cinema russo e sovietico, sembra oggi dimenticata. Eppure, stimoli fervidissimi al ripensamento di un cinema artistico-commmerciale capace di non rinunciare alla propria intelligenza, e di catturare ugualmente il pubblico, di un cinema popolare che avesse consultato le avanguardie più fervide, ci sono arrivati proprio da quel continente filmico ormai non più frequentato e ancora per larghe zone inesplorato, nonostante le monografie e i festival che l'hanno, negli ultimi venticinque anni, scandagliato (a Pesaro, Venezia e Torino). Sin dai primi anni Trenta (dal viaggio che Ejzenstejn e Aleksandrov fanno a Los Angeles, su invito di Upton Sinclair), il "Nuovo" nel cinema russo e sovietico ha spesso cullato, insieme al sogno impossibile di far coincidere Hollywood e Mosfil'm, un progetto difeso da cineasti "fuori norma" innamorati del cinema «puro» e «astratto», che per loro coincideva con il musical. Erano registi, divi (sopra tutte due dive coltissime ma che accettarono di «popolarizzarsi»: Lyubov' Orlova e Marina Ladynina), sceneggiatori, direttori della fotografia e scenografi-costumisti che operavano all'interno di un sistema industriale saldissimo, sondandone i margini più estremi (e che dunque puntualmente furono accusati di «formalismo» e «cosmopolitismo»), o scatenando, attraverso la commedia satirica, una lettura critica della società dell'epoca (alcuni film, dunque, sono finiti all'indice).


 


Il lavoro di restauro e riproposta della Biennale di Venezia, dopo i cantieri avviati con la Storia Segreta del Cinema Italiano e la Storia Segreta del Cinema Asiatico, continuerà dunque anche per il 2006.


La scelta dei 18 film ha privilegiato, accanto alle due "colonne portanti" del cinema musicale (Grigorij Aleksandrov e Ivan Pyr'ev, entrambi allievi e collaboratori di Ejzenstein), le pellicole che sono state poco o mai viste persino in patria, come Cheriomushki di Gerbert Rappaport musicato da Dmitrij Shostakovich, o Salvate l'uomo che annega! di Pavel Arsenov, che costò al regista anni di silenzio forzato. Dal secondo dopoguerra i musical sovietici hanno conquistato l'attenzione degli studiosi stranieri, incontrando, in alcune rare occasioni, anche reazioni entusiastiche nelle loro proiezioni festival. La combriccola allegra di Grigorij Aleksandrov aveva trionfato a Venezia nel 1934. Solo un paio d'anni dopo l'uscita di questo film, il jazz (elemento portante della pellicola di Aleksandrov, con la band di Leonid Utiosov) è stato messo all'indice in Unione Sovietica. Questo destino toccò anche gli sceneggiatori e direttori della fotografia di un altro film di Aleksandrov: Volga-Volga. Eliminati dai titoli di coda i nomi scomodi, i censori non poterono però eliminare alcuni protagonisti della cultura sovietica che fecero la loro apparizione nel film (tra tutti un nome: Solomon Mihoels), poi finiti nelle prigioni staliniste alla fine degli anni Trenta. La retrospettiva ripercorre la storia della commedia musicale sovietica, un cinema in bilico tra lodi di Stalin e pericolo di gravi accuse. Una programmazione sistematica di questa portata non era stata mai tentata e, mai restaurati, molti titoli stavano diventando ormai inconsultabili.


           


I film della Storia Segreta del Cinema Russo


Cirk /Il Circo di Grigorij Aleksandrov, 1936


Garmon'/La fisarmonica di Igor Savchenko e Evgenij Sneider, 1934


Kubanskie kazaki /I cosacchi di Kuban' di Ivan Pyr'ev, 1950


Muzykal'naja istoria / Una storia musicale di Aleksandr Ivanovskij e Gerbert Rappaport, 1940


Svetlyj put' /La via luminosa di Grigorij Aleksandrov, 1940


V shest' chasov vechera posle vojny /Alle sei di sera dopo la guerra di Ivan Pyr'ev, 1944


Vesiolye rebiata /La combriccola allegra di Grigorij Aleksandrov, 1934


Vesna / La primavera di Grigorij Aleksandrov, 1947


Volga-Volga di Grigorij Aleksandrov, 1938


Svinarka i pastukh /La guardiana dei porci e il pastore di Ivan Pyr'ev, 1941


Romans o vlyoblionnykh / La romanza degli innamorati di Andrei Konchalovskij, 1974


Bogataja nevesta / La fidanzata ricca di Ivan Pyr'ev, 1938


Karnaval'naja noc' / La notte di carnevale di El'dar Rjazanov, 1956


Nas milyj doktor / Il nostro caro dottore di Shaker Ajmanov, 1956


Scedroe leto / Un estate generosa di Boris Barnet, 1950


Traktoristy/Trattoristy di Ivan Pyr'ev, 1939


Sparite utopajuscego /Salvate chi annega di Pavel Arsenov, 1969


Cheriomushki / Rione Cheriomushki di Gerbert Rappaport, 1963

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