9/7/2002 – Cercare l'immagine trovata: Gianikian e Ricci Lucchi a "Fuori orario"

Tutto il programma da mercoledì 10 a sabato 13

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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RAITRE
FUORI ORARIO cose (mai) viste
di Ghezzi Di Pace Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto e Bendoni
presenta:

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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L’architetto Yervan Gianikian e la pittrice Angela Ricci Lucchi lavorano insieme da anni; come artisti visivi hanno realizzato varie personali. A partire dalla metá degli anni ’70 si dedicano quasi esclusivamente al cinema, prima con proiezioni-performances di “film profumati” e piú recentemente rielaborando i vecchi film della loro collezione di “pathé-baby”. Dal Polo all’Equatore, presentato in molti festival e distribuito nei circuiti culturali americani dal Museum of Modern Art, li ha fatti conoscere internazionalmente.

Mercoledì 10 dalle ore 0.50 alle 1.15
CERCARE L’IMMAGINE TROVATA:
GIANIKIAN E RICCI LUCCHI
a cura di Stefano Francia e Roberto Turigliatto
con

Aria prima visione Tv
Italia, 1994, col., 8’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Aria è fatto di più corpi distinti: documenti scientifici sull’aria e un film metaforico realizzato a inizio secolo. I cineasti riconsiderano i fotogrammi affinché le parti nascoste dell’immagine riappaiano mettendo in luce elementi che di solito sfuggono all’occhio.
Animali criminali prima visione Tv
Italia, 1994, col., 7’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
La mani di invisibili operatori spingono animali di ogni dimensione alla lotta reciproca. Realizzate a inizio secolo, queste immagini sono state recuperate, negli anni Venti, dal padre del cinema documentario italiano, Luca Comerio, che le ha sviate per abbellire l’ideologia fascista.

Giovedì 11 dalle ore 0.40 alle 1.15
CERCARE L’IMMAGINE TROVATA:
GIANIKIAN E RICCI LUCCHI
a cura di Stefano Francia e Roberto Turigliatto
con
Lo specchio di Diana
Italia, 1996, col., 27’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Attraverso il recupero di materiali cinematografici dispersi, il film documenta lo svaso del Lago di Nemi, iniziato per ordine di Mussolini nel 1926 allo scopo di recuperare due navi dell’epoca di Caligola. I lavori, che portarono alla distruzione del lago, luogo sacro e “specchio di Diana” secondo la mitologia, terminarono solo nel 1940, con l’inaugurazione di un museo contenente le due navi e volto a celebrare le origini imperiali del fascismo.

Venerdì 12 dalle ore 1.30 alle 3.00

CERCARE L’IMMAGINE TROVATA:
GIANIKIAN E RICCI LUCCHI
a cura di Stefano Francia e Roberto Turigliatto

con i film:

Frammenti elettrici prima visione Tv
Italia, 2001, col., 34’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Un trittico. UOMINI (ROM): Zingari in Italia. Anni ’40. Emigrazione di una famiglia su di un carro tirato da un cavallo. La camera 8mm crea un ritratto delicato, ‘ospitale’. Attitudini ‘modello’ del gruppo familiare che ospita gli Zingari. VIETNAM: Vietnam francese. Primi anni Cinquanta. Film di caserma coloniale. Aspetto della città sotto occupazione, percorsi a piedi, in bicicletta. Erotismi… su formato ridotto. CORPI: Voyeurismo amatoriale in epoca pre-televisiva, in casa. Il vedere e il girare film privati.

Catalogo 9,5 – Karagoez prima visione Tv
Italia, 1979/81, col., 47’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Karagoez – Teatro d’ombre. Dopo l’invenzione del Pathé Baby nel 1922, molti film furono riversati in questo formato da 9,5 mm per un’utilizzazione “domestica”; è su quei materiali che viene costruito questo “teatro d’ombre”.

Sabato 13 dalle ore 0.40 alle 8.30
CERCARE L’IMMAGINE TROVATA:
GIANIKIAN E RICCI LUCCHI
a cura di Stefano Francia e Roberto Turigliatto

con i film:

Inventario balcanico prima visione Tv
Italia, 2000, col., 64’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Materiali per un film che celebri la vita prima dei conflitti e delle divisioni. La storia vista dal privato, dalla vita intima, partendo dal “basso”, dal minimo, dal dettaglio. Anni Venti, Trenta, Quaranta. Un lavoro di analisi su formati desueti, non più proiettabili, per rendere indistruttibile la memoria racchiusa nelle immagini ritrovate, girate da amatori, viaggiatori, soldati nazisti dei Balcani.
Nocturne prima visione Tv
Italia, 1997, col. 17’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
In questo lavoro sono messi a confronto tre corpus di immagini: di Sarajevo (gennaio 1995), di Belgrado (maggio 1996) e di Zagabria (inizio anni Ottanta), dove hanno recuperato “brandelli” di un film girato dopo la Prima guerra mondiale che rivela, nei suoi fotogrammi, un’allegoria del dolore e della violenza.
Noi prima visione Tv
My, Urss, 1969, b/n, 30’
Regia Artavadz Pelesjan
Un bambino che potrebbe essere un orfano abbandonato, o un giovane demiurgo: tra le due apparizioni del bambino, all’inizio e verso la fine del film, l’autore esprime la coscienza dell’uomo, sentendosi parte della nazione, e dell’umanità intera. Il popolo armeno in lacrime, vittima di deportazioni, poi in piena effusione di felicità al momento del rimpatrio, rappresenta le nostre gioie, le nostre debolezze, la buona sorte e le lacerazioni. Matrimoni, funerali in città e in campagna, momenti di confusione, attimi di devozione, mostrano l’aspetto paradossalmente universale di un popolo
Prigionieri della guerra 1914 – 1918
Italia, 1995, col., 61’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
L’epopea del popolo trentino nel corso del primo conflitto mondiale. Una piccola storia raccontata attraverso documenti inediti provenienti dai più importanti archivi cinematografici europei e, per la prima volta, dagli archivi russi. Paradigma della “grande guerra” e delle guerre totali che l’hanno seguita.
Su tutte le vette é pace
Italia, 1998, col., 71’
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Composizioni da film-documento dell’esercito italiano e austro-ungarico sui fronti delle Alpi (Monte Pasubio, Monte Adamello) e da negativi originali, positivi di prima generazione del pioniere del cinema di guerra Luca Comerio. Decostruzione delle immagini di propaganda, di rappresentazione di potenza, all’interno del documentario sulla Prima guerra mondiale. Ricerca dell’individuo, del ‘soldato uomo’ nell’archivio cinematografico raffigurante le masse anonime.

Free Fall
Ungheria, 1996, col. e b/n, 74’
Regia, montaggio e elaborazione del testo: Peter Forgacs
Quando tutti gli ebrei dell’Europa occupata dai nazisti scomparvero, la comunità ebrea in Ungheria era ancora intatta nella primavera del 1944. Come era potuto accadere? I filmini amatoriali di György Petö, realizzati tra il 1938 e il marzo 1944, costituiscono la magica fonte di quel periodo. Sulle immagini di questi filmati, si dipana un’altra opera del progetto “Ungheria privata”.
Land of nothing
Ungheria, 1996, col. e b/n, 62’
Regia, montaggio e elaborazione del testo: Peter Forgacs
L’Ungheria ebbe a pagare un duro prezzo per la sua alleanza con il III Reich. László Rátz, alfiere del Secondo esercito ungherese primo battaglione della 18ma fanteria Szekszard, gira filmati amatoriali dal 1938: fissa su pellicola 9,5 mm la lunga marcia in Ucraina, le suggestive immagini delle popolazioni civili, e l’avvicinamento finale al sanguinoso fronte Krotoyak/Voronezh. Gira praticamente fino alla vigilia della catastrofe dell’esercito ungherese sul fiume Don, quindi riporta il girato a casa in occasione della licenza natalizia. Così questa eccezionale cronaca, unita ai poetici quadretti familiari, arriva sino a noi
Inizio
Načalo, Urss, 1967, b/n, 10’
Regia Artavadz Pelesjan
Una campana a distesa, uomini e donne che corrono a perdifiato. Come stordita la folla si precipita, assetata di Storia e di esistenza. Mentre s’odono le trombe innalzare squilli di gloria, il film “dedicato al 50° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre” brandisce lo stendardo delle grandi masse popolari. Formidabili effetti ottici, in cui la moltitudine perde la sua consistenza, crivellando lo schermo di macchie ardenti, autodistruggendosi con graziosa incoscienza.

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