Il fantasy tutto italiano. Matteo Garrone presenta Il Racconto dei Racconti

Una affollata e informale conferenza stampa ha seguito la proiezione de Il Racconto dei Racconti, con il one man show di Matteo Garrone da solo e in piedi a rispondere a tutti i giornalisti in sala

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Il Racconto dei Racconti è stato “svelato” questa mattina agli addetti ai lavori: una affollata e informale conferenza stampa ha seguito la proiezione del film, con il one man show di Matteo Garrone da solo e in piedi a rispondere a tutti i giornalisti in sala. Atmosfera rilassata e sguardo puntato sull’eredità di Gianbattista Basile. Garrone dice che “con le favole del ‘600 di Basile c’è stata subito sintonia, ho provato sin dal primo momento un sentimento di familiarità. Io ero arrivato a un punto della mia carriera dove era giusto mettersi in gioco e se in tutta la mia carriera sono sempre partito dal “reale” per arrivare a distorsioni quasi “fantastiche”, qui ho voluto fare il percorso inverso. Poi la mia formazione pittorica mi ha molto aiutato, le parole di Basile sono già delle immagini“.

Ovviamente non poteva mancare un accenno al rischio produttivo di una simile operazione, rischio riconosciuto dal regista/produttore che dice di aver affrontato parecchie difficoltà, “questo è un film che ha passato molte fasi, non nascondo che è una fatica tirare su un progetto di tali dimensioni produttive. Ogni reparto (scenografia, trucco, effetti speciali) si è messo fortemente in gioco, e per me che sono abituato a controllare sempre le mie immagini direttamente sul set, lavorare con i green screen non è stato agevole. Temevo che il mio stile perdesse in spontaneità, ma tutto sommato ce la siamo cavata bene. Questo è un film pensato per il pubblico, più di ogni altro mio film, spero che piaccia perché l’ho fatto per un pubblico quanto più vasto possibile“.

Forte anche la matrice “partenopea” dei racconti, che Garrone rivendica “ma allargando il discorso a tutta l’Italia. Volevo insomma che il film somigliasse ai Fantasy americani solo come referenza a un genere, per ogni altra atmosfera io volevo salvaguardare la matrice fortemente italiana di quei racconti.”

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C’è molta “Italia” di provincia nei luoghi, la Storia del nostro Paese traspare dal paesaggio e Garrone dice che il lavoro di ricerca delle locations è durato 8 mesi, “volevo che i luoghi fossero reali, ma che al pubblico apparissero come ricostruiti in studio. Un po’ come alle origini del cinema, quando si sentiva sempre l’artificio ma si salvaguardava al massimo l’artigianalità del lavoro sul set“.

Per quel che riguarda la scelta degli attori, dice, “io ho seguito il mio solito metodo, partire dalla fisicità, sempre un dato importante nei miei film. Salma Hayek era perfetta per una regina di origini spagnole e Vincent Cassel ha il giusto mix di comicità e tragicità per quel ruolo, mi ricorda Gassman a volte.”

Il film uscirà nelle sale italiane dal prossimo 14 maggio, in contemporanea con la proiezione in Concorso a Cannes 68.

 

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