“AmorEstremo” di Maria Martinelli

Nessun contatto, nessun passaggio di sangue e umori sporca le sequenze di “AmorEstremo”: tutto è congelato e raffreddato da una “mìse en scéne” compìta ed ordinata, attenta ad evitare qualsiasi eccesso visivo

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Seguendo le tracce del cinema fisico e pulsionale di Catherine Breillat, aggrappati all’esile filo che lega e attraversa queste visioni proibite: l’esordio nel lungometraggio di Maria Martinelli – dopo il documentario “Gladiatori”, intenso “dietro le quinte” fra set e volti della scena hard-core – è il tentativo di affondare lo sguardo fra le pieghe più nascoste ed impalpabili di un universo sessuale tutto al femminile, rovistando fra tessuti di corpi in tensione, giochi sadomaso ed incontri occasionali che rileggono le pagine del romanzo “Schiavo e padrona” di Claudia Salvatori. Un esperimento visivo che, pur annunciando estenuanti esercizi fisici e mentali, non esita a dichiarare la sua sconfitta dopo una manciata di inquadrature, una resa incondizionata all’intimità di corpi che non si lasciano mai accarezzare dalla macchina da presa, ad una fisicità confinata in un desolante fuori-campo, prima scarnificata e oscurata poi reificata in banali oggetti del desiderio e simulacri dell’immaginario collettivo (una fallo di gomma, il celebre membro eretto di Rocco Siffredi e altre amenità del genere).
Nessun contatto, nessun passaggio di sangue e umori sporca le sequenze di “AmorEstremo”: tutto è congelato e raffreddato da una “mìse en scéne” compìta ed ordinata, attenta ad evitare qualsiasi eccesso visivo, a non farsi coinvolgere dall’energia sprigionata da uomini e donne che si incontrano quasi per caso e decidono di amarsi, con violenza e passione autodistruttiva. Quella stessa passione, il coraggio di osare con il corpo e lo sguardo, che manca a quest’opera prima della Martinelli, soffocata da inspiegabile timidezza e costretta nel finale, pur di mantener viva l’attenzione dello spettatore, a compiere improbabili “detour” verso atmosfere noir ed intrighi polizieschi.

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Regia: Maria Martinelli
Sceneggiatura: Maria Martinelli,Claudio Del Punta tratta dal romanzo “Schiava e padrona” di Claudia Salvatori
Fotografia: Federico Schlatter
Montaggio: Alessia Doglioni
Musica: Pivio, Aldo De Scalzi
Scenografia: Alessandro Rosa
Costumi: Francesca Parodi
Interpreti: Rocco Siffredi (Silver), Stefania Bonafede (Xenia), Loretta Rossi (cucciolo), Davide Devenuto (Gost), Pietro Bontempo (Profumo), Alberto Alemanno (l’informatore), Pietro Ragusa (Jewel)
Produzione: Galliano Juso per Digital Film. In collaborazione con Tele+
Distribuzione: Làntia
Origine:Italia 2001

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