A Compassionate Spy, di Steve James

Interessante documentario che ricostruisce un evento di spionaggio cruciale avvenuto durante la realizzazione della prima bomba atomica. Fuori Concorso

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A Compassionate Spy, presentato fuori concorso, è un documentario che ricostruisce i momenti storici sulla realizzazione della prima bomba atomica da parte degli Stati Uniti. In particolare l’autore statunitense si concentra su una vicenda di spionaggio scoperta molti anni dopo in cui l’artefice è Ted Hall, giovane fisico assunto nel 1944 per il Progetto Manhattan a Los Alamos, Nuovo Mexico. L’opera segue i racconti della moglie di Ted Hall, la novantenne Joan, la quale parla del suo grande amore verso il marito, affetto da Parkinson e morto nel 1999 di tumore. Con Ted condivideva l’interesse per la musica classica, la passione politica e per l’ideologia socialista e soprattutto un grande segreto. Ted aveva trasferito informazioni top secret all’Unione Sovietica per la costruzione della bomba atomica, perché aveva paura di un pericoloso sbilanciamento dell’ordine mondiale se fossero rimasti soltanto gli Stati Uniti unici possessori dell’arma bellica più potente e devastante.

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Attraverso alcune immagini di repertorio e messa in scena fiction degli anni giovanili della coppia, viene messo in risalto anche l’ambiente di terrore e di sospetto in cui si viveva in quegli anni nel bel mezzo della caccia alle streghe. Se da Joan il gesto del marito è stato considerato come un atto di grande coraggio e responsabilità, per un giovane di diciotto anni all’epoca capace di prendere una tale decisione atta a scongiurare l’annientamento nucleare, parte dell’opinione pubblica invece considerava il comportamento di Ted Hall alto tradimento meritevole della pena di morte. Steve James, produttore e documentarista, realizza un bel lavoro, anche perché capace di toccare vari punti cruciali di quel periodo davvero delicato che portò sull’orlo del baratro le sorti dell’umanità. Con l’esplosione della bomba a Hiroshima e Nagasaki, la guerra destinata a porre fine a tutte le guerre generava nel mondo la paura di un nuovo e più catastrofico olocausto.

Infatti, con la fine del secondo conflitto mondiale, l’effimera alleanza tra Stati Uniti e Unione Sovietica veniva rapidamente liquidata e riprendeva lo scontro ideologico, politico ed economico, sviluppatosi fin dalla Rivoluzione bolscevica del 1917, tra l’Ovest capitalista, e l’Est comunista. Steve James, oltre la ricchezza di informazioni che il documentario consegna, trova anche la giusta attenzione sui legami affettivi e sulla vicenda più propriamente umana dei protagonisti, mostrando Tedd Hall, socialista, ateo e anticonformista, agli occhi del pubblico come un uomo di alto spessore morale, con le sue contraddizioni e le sue debolezze.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.4
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Il voto dei lettori
5 (1 voto)
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