Addio a Brian Wilson, fondatore dei Beach Boys

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Corso estivo di MONTAGGIO, dal 22 luglio

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È scomparso a 82 anni uno dei padri e principale compositore della band californiana. Lascia un catalogo di successi planetari come California Girl, Good Vibrations e I Get Around

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L’11 giugno 2025 si è spento a 82 anni Brian Wilson, fondatore dei Beach Boys e anima inquieta del pop americano. Una figura che ha sempre galleggiato su una sottile linea d’ombra, sospesa tra le sue armonie e un dolore profondo. La sua morte segna, così, la fine di un’epoca.


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Wilson non era solo il volto dietro Surfin’ U.S.A. o California Girls. Era il cuore di una band che da jingle per adolescenti sulle spiagge soleggiate della California ha saputo trasformarsi in laboratorio sonoro di modernità. Pet Sounds del 1966 resta uno dei vertici della musica popolare del Novecento: un album fragile, spirituale, orchestrato con audacia, che ancora oggi riesce a darci le stesse emozioni di un tempo. “Volevo scrivere musica che facesse piangere Dio” ha detto una volta Brian Wilson.

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Anche Paul McCartney, in una delle tante occasioni in cui ha dichiarato la propria ammirazione per lui, non ha avuto dubbi: Pet Sounds è il disco più bello mai realizzato. Quando lo ascoltammo, ci sentimmo sfidati, in senso buono. Dovevamo alzare il livello”.

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Ma parlare di Wilson solo come musicista sarebbe riduttivo. Il suo è stato un corpo a corpo con la mente, la famiglia, l’industria e le aspettative. Diagnosi psichiatriche controverse, dipendenze, isolamento, e poi il ritorno. Il dolore di Brian Wilson era pubblico, non estetizzato. Non era la sofferenza romantica dell’artista maledetto, ma quella muta e disarmante di chi fatica ad abitare il mondo.

Dopo la morte della moglie Melinda, sua compagna e figura chiave nella sua rinascita, le sue condizioni si erano aggravate: la diagnosi di demenza, la perdita dell’autonomia, la tutela legale. Eppure, fino alla fine, Wilson ha vissuto circondato dai suoi cari, nella casa di Beverly Hills dove si è spento.

Nancy Sinatra lo ha salutato così: “La sua musica era la nostra estate eterna. Il mondo è più silenzioso, ma anche più grato, oggi.” Anche John Cusack, che lo ha interpretato nel biopic Love & Mercy, ha scritto parole toccanti: “Brian era un cuore aperto con due gambe. La sua vulnerabilità era disarmante, la sua arte, pura.”

Ci lascia un catalogo vasto, attraversato da successi planetari come California Girl, Good Vibrations e I Get Around, canzoni che hanno segnato un’epoca e continuano a parlare a generazioni diverse.

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