Adolescence, di Philip Barantini

La mini-serie targata Netflix, a metà tra il crime e il dramma psicologico. Con un cast sorprendente, gli episodi claustrofobici girati in piano sequenza sono un’esperienza visiva intensa e avvolgente

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Adoloscence non è puro intrattenimento, ma un viaggio che costringe il pubblico a fare i conti con l’adolescenza moderna in maniera cruda e schietta rivelandone le contraddizioni più oscure e scomode. La mini-serie tv britannica di Netflix diretta da Philip Barantini e creata da Stephen Graham, si sviluppa attraverso quattro episodi che esplorano le diverse realtà e prospettive del caso di omicidio di Kate, una giovane ragazza assassinata con sette coltellate dal suo compagno di scuola, Jamie Miller. Girati in piano sequenza, ognuno degli episodi indaga le drammatiche conseguenze del bullismo, del cyberbullismo e della crescente influenza della sottocultura degli incel.

Nel primo, ambientato all’interno del distretto di polizia, ci ritroviamo in una situazione di totale confusione. Non capiamo cosa stia succedendo e poniamo fiducia sulla possibile innocenza del protagonista. Il caos regna sovrano e ciò viene rappresentato dal piano sequenza che attraversa le varie sale dell’ufficio, che potrebbero simboleggiare la ricerca di una verità che non possiamo ancora comprendere.
Tutto è giocato sugli sguardi e sulle prospettive, ma la cruda verità ci viene quasi subito sbattuta in faccia dal video che incrimina l’accusato. Le prove sono schiaccianti e lo scenario è già chiarissimo, anche se siamo solo all’inizio. Adolescence però si discosta da altre serie teen-crime come 13 Reasons Why, che si concentrano sulla ricerca della verità, ma pone invece in primo piano l’attenzione sui processi emotivi, sociali e psicologici di un evento tragico. Non è importante mostrare il processo in tribunale, ma analizzare le dinamiche relazionali interne. A partire dalla scuola e dalla famiglia, luoghi simbolo per la crescita di un giovane. Si mette in luce quanto questi ambienti siano impreparati a rispondere ai bisogni e ai problemi degli adolescenti in questo momento storico.

Con il piano sequenza che ci opprime sempre più, si aggiunge l’uso di un montaggio che enfatizza i rumori e i suoni circostanti, amplificando il senso di disagio. Jamie, interpretato dal brillante Owen Cooper al suo primo esordio, dà prova del suo talento nell’episodio ambientato nel riformatorio, affiancato dal personaggio della psicologa Briony. Il pubblico assiste a un’ora di seduta psichica, costretto a guardare con disagio e quasi paura le sfumature di un ragazzo calmo, arrabbiato, serio, compassionevole e crudele quando ride.

Cosa porta un apparentemente normale ragazzo a compiere un’atrocità del genere? Quanto pesa il ruolo della famiglia in questo processo? L’analisi degli improvvisi scatti di rabbia, della mascolinità tossica e della difficoltà nel gestire le emozioni trova una prospettiva diversa nell’ultimo episodio, ambientato all’interno della casa dei Miller. Quella che si pensava essere una stanza sicura si trasforma in uno spazio di crescente disgregazione. La famiglia, come molte altre mostrate nella serie, non riesce a comunicare e a fornire gli strumenti necessari per gestire le emozioni.
La sceneggiatura, priva di retorica, ci mostra il dolore profondo di una famiglia che si ritrova a “perdere” il proprio figlio due volte, non solo per l’omicidio commesso ma anche per la perdita della sua innocenza. I sentimenti repressi del padre, interpretato dal bravissimo Stephen Graham, co-creatore di Adolescence, esplodono in un finale tanto dolce quanto amaro. E poi il ritorno del vuoto delle stanze, che ricorre in ogni episodio, simbolo di un vuoto che colpisce tutti i personaggi e che nessuno può facilmente colmare.

Titolo originale: id.
Creata da Jack Thorne, Stephen Graham
Regia: Philip Barantini
Interpreti: Stephen Graham, Owen Cooper, Ashley Walters, Erin Doherty, Faye Marsay, Christine Tremarco, Mark Stanley, Kaine Davis, Jo Hartley, Amélie Pease, Austin Hayes, Lil Charva, Elodie Grace Walker
Distribuzione: Netflix
Durata: 4 episodi tra 50′ e 65′ l’uno
Origine: UK, 2025

La valutazione della serie di Sentieri Selvaggi
4
Sending
Il voto dei lettori
4 (3 voti)

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