"Aiuto vampiro", di Paul Weitz

aiuto vampiro john c reilly paul weitzIspirato ai primi tre libri della "Saga di Darren Shan", il film conferma il talento visionario coraggiosamente folle del cineasta che ribalta il teenager-movie e il family-movie in un film sul circo e sui vampiri in cui, malgrado qualche effettaccio esibito nel finale, si avvertono quelle attraenti ombre di condanna alla diversità di Burton con le ombre di morte di Lemony Snicket assieme ai fumetti sinistri di Dick Tracy

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aiuto vampiro john c reilly paul weitzL'inizio è grandioso e su Aiuto vampiro sembra incombere il fantasma di Tim Burton con le ombre di morte di Lemony Snicket di Silberling più i fumetti sinistri di Dick Tracy di Beatty. Sui titoli di testa gli scheletri disegnano delle prospettive tali da richiamare quelli di Saul Bass. Paul Weitz si conferma un cineasta coraggiosamente folle, capace di ribaltare la struttura politicamente scorretta del teenager-movie di American Pie fino all'immagine della famiglia di In Good Company amplificando la dimensione spettacolo/circo di American Dreamz (gli Stati Uniti come un carrozzone da intrattenimento). Ispirato ai personaggi dei primi 3 libri della "Saga di Darren Shan" e scritto dallo stesso regista assieme a Brian Helgeland, il film vede protagonista il 16enne Darren che ha una vita piuttosto normale fino a quando assieme al suo migliore amico Steve decide di assistere all'unica esibizione in città del Cirque du Freak gestito dal misterioso Larten Crepsley. Da quel momento la sua vita cambia. Si trasforma in vampiro, si unisce alla sua compagnia ed è dotato di superpoteri. Ora però le persone più care sono in pericolo. Molto più dinamico e imprevedibile di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo di Columbus, soprattutto per come mostra l'esistenza dei suoi eroi diversi (ancora riciclaggi del cinema di Burton), Aiuto vampiro è pieno di apparizioni sinistre, di tracce che frantumano il modello americano produttivo disegnato dal padre del protagonsta (college-lavoro-famiglia) e sembra idealmente unire icone horror (l'uomo lupo) e attrazioni circensi (il ragazzo serpente, la donna barbuta, la regina della rigenerazione). I corpi di Weitz sono quasi proiezioni animate di quelle di Cronenberg, oggetti/soggetti in continua mutazione, con dentro il dolore e il delirio di essere vampiri evidente nel bel momento del racconto di Larten (interpretato da John C. Reilly) che narra la sua personale vicenda di un amore finito male. I freaks di Weitz danzano con la morte, sono sospesi tra la vita e un regno oscuro dove i cimiteri non diventano però luoghi sepolcrali ma solo un altro set di passaggio di un immaginario che si riesce sempre a rinnovare. Peccato per qualche effettaccio nel combattimento finale. Al di là di questo però Weitz non forza mai la mano, tende a tenersi sul tono della commedia sul modello delle metamorfosi di Michael J. Fox in Voglia di vincere di Daniel con il coraggio però di frantumare il proprio spazio e di dare vita – assieme a Questione di punti di vista di Rivette – a un avvolgente ritratto del mondo del circo dove la vita dei personaggi (da segnalare anche i passaggi di Salma Hayek, Willem Dafoe, Ken Watanabe e Orlando Jones)  prevale sulle loro esibizioni.
 
Titolo originale: Cirque du Freak: the Vampire's Assistant
Regia: Paul Weitz
Interpreti: John C. Reilly, Josh Hutcherson, Chris Massoglia, Jessica Carlson, Patrick Fugit, Salma Hayek, Willem Dafoe, Ken Watanabe, Orlando Jones
Distribuzione: Universal
Durata: 108'
Origine: Usa, 2009
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    Un commento

    • Sicuramente un film originale,simpatica la caratterizzazione sia dei buoni che dei cattivi,interessante il rapporto di amicizia e formazione tra i due amichetti che poi diverranno loro malgrado nemici! Alla fine le carte fuoriescono dal mazzo,è l'inizio della guerra tra i vampiri e i vampire-killers.La tregua è rotta,spero quindi in un bel sequel forse con maggiori effettacci e meno melensaggini!